Picchiato da cinque agenti nonostante fosse ammanettato. Calci e pugni fino a farlo crollare a terra, dove ha poi atteso l’arrivo dell’ambulanza per 21 minuti, come risulta da un’analisi della Cnn. È morto così, come testimonia un video diffuso dalle autorità di Memphis nella notte, il 29enne Tyre Nichols, afroamericano. I cinque poliziotti, anche loro afroamericani, vengono ripresi dalle registrazione di una bodycam mentre lo scorso 7 gennaio fermano e pestano l’uomo. Un nuovo caso George Floyd, l’ennesimo, scuote e indigna gli Stati Uniti, dove in molte città sono scoppiate proteste contro le violenze degli agenti perpetrate sugli afroamericani. Le immagini mostrano Nichols in difficoltà dopo essere stato fermato dagli agenti tanto che ha telefonato alla madre più volte. “Dannazione, non ho fatto niente”, dice il 29enne agli agenti che, come riporta il filmato, lo colpiscono con calci e pugni. Nichols morirà per un’emorragia interna tre giorni dopo in ospedale. Il filmato mostra anche come l’uomo non abbia reagito ai poliziotti, ma abbia solo cercato di scappare, salvo poi essere inseguito e preso dagli agenti. “Voglio solo tornare a casa”, sono state le sue ultime parole.

Proteste negli Stati Uniti – Secondo un’analisi della Cnn, passano circa 21 minuti dal momento in cui Nichols viene messo a terra a quanto la barella arriva sulla scena. Nelle ore successive entrambe le corsie del ponte I-55, un’importante autostrada di Memphis, è stata bloccata da numerosi manifestanti. “Smetteranno di uccidere persone nella nostra città”, hanno urlato nei megafoni i partecipanti alla protesta, nessuno dei quali è stato arrestato dalle forze dell’ordine. “Smetteranno di uccidere i nostri fratelli e sorelle in questa città. Quando verranno, resteremo fermi, canteremo ancora il nome di Tyre Nichols. Resisteremo al dipartimento di polizia responsabile”, ha dichiarato un manifestante. Ma l’eco della morte del 29enne si è espansa in tutto il Paese, con proteste scoppiate in numerose città: a Washington decine di manifestanti si sono radunati a Lafayette Park, vicino a Black Lives Matter Plaza, e in K Street mentre a Boston hanno marciato lungo Tremont Street, creando problemi al traffico cittadino. La Nbc segnala manifestazioni di protesta anche a Sacramento, San Francisco, Atlanta, Asheville, Filadelfia, Providence e Dallas. Dalla famiglia della vittima è inoltre arrivato l’invito a manifestare pacificamente. “Non voglio che bruciamo la nostra città, distruggendo le strade, perché non è quello che mio figlio rappresentava – ha detto giovedì la madre di Nichols, RowVaughn Wells – Se voi ragazzi siete qui per me e Tiro, allora protesterete pacificamente”.

Biden: “Congresso approvi riforma della polizia” – Dopo la diffusione del filmato, è intervenuto anche il presidente Joe Biden, che ha affermato di essere “indignato e profondamente addolorato” nel vedere “l’orribile video”. Si tratta, ha aggiunto, di “un altro doloroso promemoria della profonda paura e del trauma, del dolore e dello sfinimento che gli americani di colore sperimentano ogni singolo giorno”. E ha sottolineato che le immagini “lasceranno le persone giustamente indignate”. Il presidente Usa ha inoltre chiesto al Congresso di inviare alla sua scrivania la legge di riforma della polizia, il ‘George Floyd Justice in Policing Act’. “Quando i repubblicani del Senato hanno bloccato quel disegno di legge, ho firmato un ordine esecutivo che imponeva un uso più rigoroso degli standard sull’uso della forza e disposizioni sulla responsabilità per le forze dell’ordine federali, nonché misure per rafforzare la responsabilità a livello statale e locale”.

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“Voglio solo tornare a casa”, le ultime frasi del 29enne afroamericano Tyre Nichols ucciso dalla polizia a Memphis: il video della bodycam

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