Una bambina che frequenta la quinta elementare della scuola Emanuela Loi, in via Dogali a Palermo, è stata soccorsa dal 118 e portata in ospedale per ipotermia. L’episodio è avvenuto martedì scorso: i riscaldamenti dell’istituto sono rotti e la bambina si è sentita male per il freddo, ha cominciato a tremare e a sentire intorpidimento alle gambe. Ora il sindaco Roberto Lagalla assicura che “l’amministrazione sta provvedendo rapidamente a riparare il guasto e che già da domani (venerdì, ndr) riporterà a normalità la situazione”. Nel frattempo però la dirigente scolastica, Rosaria Corona, denuncia che aveva sollecitato la riparazione dell’impianto già nel marzo 2022, quasi un anno fa.

Per questo, dopo quanto accaduto martedì, la stessa preside che dirige l’istituto comprensivo Boccadifalco-Tomasi di Lampedusa, che comprende la scuola Loi, paventa la chiusura se non verrà ripristinato il riscaldamento. L’assessore comunale alla scuola Aristide Tamajo smentisce questa versione: “Abbiamo contattato la ditta che tamponerà la situazione e procederà al lavoro di manutenzione, riportando tutto alla normalità. Si tratta di un intervento minimale, pensavamo molto di più: costerà al Comune appena 1.500 euro. Una cifra abbastanza irrisoria. Come avviene nelle buone famiglie, il problema si scopre quando viene a galla. Noi abbiamo ricevuto un sollecito dalla Loi solo due giorni fa“. Ma la dirigente scolastica sostiene che quella mandata il 25 gennaio scorso era solo l’ultima delle segnalazioni del problema, fatta proprio perché il giorno prima l’alunna era finita in ospedale.

Il 26 luglio e il 17 ottobre scorsi il viceprefetto di Palermo, infatti, aveva invitato l’amministrazione comunale “ad assumere ogni iniziativa per riparare un tubo di scarico fognario dell’edificio scolastico”: la perdita della fogna ha danneggiato l’impianto di riscaldamento che è stato disattivato dopo l’ispezione dell’azienda municipale del gas. La dirigente scolastica nella sua ultima nota inviata alla protezione civile regionale, al sindaco e agli altri enti competenti, chiedendo l’intervento del prefetto, ha ricostruito la vicenda. L’impianto di riscaldamento inutilizzabile mette “in grave pericolo la salute degli studenti e delle studentesse che in queste giornate invernali sono costretti a trascorrere ore a scuola con temperature non adeguate – scrive – C’è il rischio, inoltre, che la costante fuoriuscita di acqua possa irrimediabilmente danneggiare le fondazioni dell’edificio”.

“Facendo seguito alle precedenti segnalazioni e richieste di intervento inoltrate agli uffici competenti rimaste totalmente inevase – continua Corona – si rinnova richiesta di intervento urgentissimo per riparare tubo di scarico fognario dell’edificio scolastico in via Dogali, collocato tra il piano di fondazione ed il solaio di piano terra – spazio ispezionabile, ma di difficile accesso sia per motivi strutturali (trattasi di locale confinato) che per questioni igienico-sanitarie derivanti dal ristagno di acque nere, provenienti dal tubo fognario, maleodoranti, ricettacolo di mosche, scarafaggi e zanzare”.

Articolo Precedente

Scuola: la colpevole inerzia di Giuseppe Valditara, ministro di inefficienza e precariato

next
Articolo Successivo

Dopo tre anni torna la “vecchia” maturità. Le prove saranno latino al classico e matematica allo scientifico

next