Si continua a scavare sotto le macerie a Dnipro, la città a sud dell’Ucraina dove sabato un missile si è abbattuto su un condominio uccidendo 41 persone. L’ultima vittima di cui è stato rinvenuto il corpo è un bambino. Mosca continua a negare la responsabilità dell’attacco, rilanciando quanto dichiarato dal consigliere della presidenza ucraina, Oleksiy Arestovych, che ha lasciato intendere che la distruzione dell’edificio fosse stata provocata dai detriti del missile centrato dagli ucraini. Motivo per cui Arestovych, dopo essersi scusato, ha offerto le sue dimissioni. “Offro le mie sincere scuse alle vittime e ai loro parenti, ai residenti di Dnipro e a chiunque sia stato profondamente colpito dalle mia versione erronea e prematura sulla ragione per cui il missile russo ha colpito un edificio residenziale. Ho scritto una lettera di dimissioni – ha dichiarato anche su Telegram – Voglio dare un esempio di comportamento civile. Un errore importante, allora dimissioni”. L’Aeronautica ucraina ha invece riferito che il condominio è stato colpito da un missile russo Kh-22 che le forze di Kiev non sono in grado di abbattere.

I Patriot olandesi e l’addestramento dei soldati di Kiev in Oklahoma – Intanto i Paesi Bassi hanno annunciato l’invio di missili Patriot all’Ucraina. Lo ha detto il premier Mark Rutte, in visita alla Casa Bianca. E se Amsterdam invierà il materiale, Washington ha già iniziato “il training dei soldai ucraini sui Patriot che durerà diversi mesi”, come assicurato dal portavoce del Pentagono, Pat Ryder, in un briefing con la stampa a proposito dell’addestramento delle forze di Kiev a Fort Sill, in Oklahoma.

Proprio riguardo a questo, il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha annunciato “importanti” riforme nelle forze armate di Mosca dal 2023 al 2026 con l’obiettivo di rinnovare la composizione e l’amministrazione dell’esercito e portarlo a 1,5 milioni di uomini. Un’espansione, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, che è una necessità a causa della guerra per procura dell’Occidente contro la Russia, visto il coinvolgimento diretto di altri Paesi nell’addestramento di soldati ucraini e nella fornitura di armi a Kiev. Un addestramento che avviene appunto anche negli Stati Uniti. Il Pentagono aveva detto all’inizio del mese che sarebbero arrivati 90-100 militari ucraini. Quanto alla diplomazia, il direttore dell’intelligence dei Servizi d’intelligence esteri russi (Svr) Sergey Naryshkin ha dichiarato che è “possibile” un incontro tra lui e il capo della Cia William Burns, dopo quello avvenuto lo scorso novembre ad Ankara e, come ha spiegato Naryshkin alla Tass, ha permesso alla Russia di chiarire la sua posizione rispetto alla guerra in Ucraina.

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