La possibilità di accedere a un bonus benzina da 200 euro per i lavoratori dipendenti è stata prorogata fino alla fine del 2023. La misura, contenuta nel decreto varato il 10 gennaio dal consiglio dei ministri per favorire la trasparenza dei prezzi dei carburanti nelle stazioni di servizio, era prevista inizialmente fino a marzo. Il governo, però, ha deciso in extremis di modificare il decreto e prorogare la scadenza fino alla fine dell’anno. Ma non c’è nessun obbligo: le singole aziende valuteranno se concedere ai loro dipendenti il voucher per fare rifornimento.

Dopo aver confermato che non è previsto alcun taglio delle accise sui carburanti, il governo ha varato nuove misure per provare a contenere i rincari di benzina e gasolio iniziati dopo lo stop agli sconti. Oltre ai maggiori controlli sui gestori e all’imposizione dell’obbligo di esporre il prezzo medio nazionale dei carburanti, è stata prevista la proroga al bonus benzina per il 2023. Si tratta di un voucher dal valore di 200 euro che i datori di lavoro possono scegliere di offrire ai loro dipendenti, senza che venga computato come reddito per l’impiegato che lo riceve. Di conseguenza su quella cifra non vengono pagate imposte, tasse e contributi e lo sconto è deducibile ai fini Irpef e Ires.

Introdotto a marzo 2022 per cercare di far fronte all’impennata dei prezzi delle materie prime, specialmente di quelle energetiche, a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina, il bonus sarà erogabile, quindi, per tutto il 2023. È necessario specificare, però, che lo sconto previsto per aiutare i lavoratori ad affrontare il caro benzina è distribuito su iniziativa dei datori di lavoro. Non esiste, infatti, alcun obbligo né sulla decisione di erogare o meno il bonus, né sul metodo per selezionare la platea a cui offrirlo.

L’Agenzia delle entrate, inoltre, ha specificato che, proprio data l’assenza di un obbligo, per i lavoratori non è necessario presentare alcuna domanda. Nel caso in cui il dipendente venga selezionato come beneficiario, riceverà l’incentivo in maniera automatica. Non è previsto alcun requisito o limite di reddito per accedervi. Il datore di lavoro valuterà se aderire e, nel caso, in che modalità farlo: potrà decidere liberamente di non offrirlo a nessuno, a un unico dipendente o a tutti gli occupati. Neanche il ruolo del lavoratore o il tipo di contratto con cui è legato all’azienda, infatti, sono vincolanti al fine di accedere o meno allo sconto di 200 euro.

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