“Ci auguriamo che la guerra cessi ma perché cessi serve un’iniziativa politica. I governi guidati da Berlusconi seppero dialogare con con Putin e con Bush, con Gheddafi e con l’Unione europea”. Così il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, intervenendo a Palazzo Madama sul decreto Ucraina, pur annunciando l’appoggio alla “proroga degli interventi”, compreso l’invio di armi a Kiev. Il senatore, sottolineando che va rinnovata “la solidarietà operosa” al popolo ucraino, parla di pace e auspica che proprio l’Italia diventi protagonista di un processo di mediazione.

Ci sono, dice ancora, “alcune questioni” alle quali bisogna fare “attenzione”: “C’è un problema di scorte nel mondo occidentale – spiega nell’intervento in Aula – che si è in qualche modo impoverito per sostenere gli ucraini, quindi anche l’Italia deve stare attenta”. Forza Italia, quindi, si augura che “accanto al sostegno militare, l’Italia sia protagonista di una speranza di pace”. “Il conflitto – continua – si riflette sui costi dell’energia, del gas, del petrolio, delle materie prive, quindi oltre a privare della vita e della libertà gli ucraini, condiziona la nostra vita quotidiana”.

L’esempio di Gasparri, appunto, è quello dei governi Berlusconi che seppero “dialogare” con differenti personaggi politici. Per il dialogo, oggi “serve una capacità di protagonismo della comunità occidentale e dell’Italia” per “svolgere un ruolo attivo nelle politiche di dialogo” che oggi son “impossibili” perché “non si può dialogare mentre si tirano i missili sul popolo ucraino.”

L’auspicio, conclude, è quindi quello che “il governo italiano sappia individuare nelle sedi internazionali quelle vie di dialogo e di pace che in altre stagioni i governi guidati da Berlusconi seppero imporre in momenti in cui le tensioni erano forti”.

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