A Cannes senza badare a spese. Nonostante i conti malfermi e la mancata approvazione del bilancio, che ha fatto scattare l’esercizio provvisorio, la Sicilia ha stanziato infatti quasi quattro milioni di euro per partecipare in pompa magna al noto Festival del cinema francese. Una cifra assegnata senza bando a una società che ha sede in Lussemburgo e che rischia di creare qualche crepa nell’alleanza tra Forza Italia e Fratelli d’Italia sull’isola. Sembra infatti che il governatore Renato Schifani fosse all’oscuro di tutta l’operazione, visto che ha fatto sapere di avere chiesto chiarimenti all’assessore al Turismo, il meloniano Francesco Paolo Scarpinato. Il quale, da parte sua, nega qualsiasi anomalia nella vicenda che ha fatto scoppiare la polemica in Sicilia. Ma andiamo con ordine.

La lista della spesa: 920mila euro per l’albergo – Il caso nasce dopo la pubblicazione da parte della Regione del decreto numero 3765, datato 20 dicembre, che assegna 3 milioni e 750mila euro per finanziare “Sicily, Women and Cinema“, la mostra fotografica che rappresenterà l’isola al 76esimo festival di Cannes. Si tratta di una conferma, visto che già l’anno scorso l’evento era stato finanziato dalle casse siciliane, non senza polemiche. A questo giro, però, i soldi aumentano: ai 2,2 milioni del 2022 ne sono stati aggiunti uno e mezzo per il 2023. A cosa servono questi fondi? Lo spiega il decreto della Regione, che elenca una lunga lista di voci di spesa: la più alta è quella di 920mila euro solo per l’affitto del salone dell’Hotel Barriere Majestic, il noto albergo a 5 stelle sulla Croisette. È lì che sarà allestita Casa Sicilia, all’interno della quale “sarà realizzata una sala vip destinata a ricevere, in un contesto di maggiore riservatezza e tranquillità, gli artisti che si avvarranno degli spazi della Regione Siciliana per le conferenze stampa, le presentazioni dei film in concorso e per i correlati eventi conviviali”, come recita il decreto. Ma questo è solo l’apice di un lungo elenco di voci divise tra lo shooting del fotografo Mojo per la mostra evento “Sicily, Women and Cinema” e l’allestimento di “Casa eventi di Cannes”, dove spiccano i 511 mila euro stanziati per “Animazioni, Conferenza stampa e consumi”. E ancora ci sono 306mila euro per i pannelli pubblicitari e più di 790mila di manodopera complessiva. Mentre per gli ospiti della Regione la spesa sarà di appena 29.760 euro.

La società del Lussemburgo – Tutti denari a disposizione della stessa società che già nel 2022 aveva curato la partecipazione della Sicilia all’esclusivo festival del cinema in Costa azzurra: la Absolute Blue Sa. Si tratta di una società con sede in Zone Industrielle 25 a Kehlen, in Lussemburgo, che solo di Agency fee, cioè le spese d’agenzia, prenderà l’8 per cento del totale, ovvero 227mila euro. Absolute è una “società di brand activation” che ha ottenuto il finanziamento senza bando ma con “procedura negoziata” perché “esclusiva titolare del format Women and Cinema”. Un’azienda con quattro dipendenti che, secondo quanto ricostruito dal quotidiano La Sicilia, ha un patrimonio netto di 300mila euro, asset per un milione e l’ultimo bilancio disponibile fermo al 31 dicembre 2020: da lì si evince che la Absolute blue ha una buona liquidità ma un alto indebitamento a lungo termine. Risulta difficile ottenere altri chiarimenti: dalla sede di Kehlen nessuno risponde al telefono e alle richieste vie mail arrivano risposte automatiche che spiegano come gli uffici siano chiusi per ferie fino al 9 gennaio. Poche informazioni si trovano in rete anche sull’amministratore delegato Patrick Nassogne: su Linkedin risulta al vertice della società dal 2009. Il quotidiano La Sicilia associa alla società anche altri due manager: l’italiano Guido Maria Vimercati, attivo da anni nelle società di comunicazione e marketing di Milano, con un passato nel gruppo Smemoranda, e la brasiliana Julia Socci, che ha alle spalle esperienze televisive in programmi sportivi.

Le carte dell’operazione – Di certo c’è solo che la società lussemburghese ottiene soldi pubblici senza bando ma con una semplice contrattazione con il Rup, Nicola Tarantino, che nel 2020 è stato nominato responsabile della Sicilia Film Commission. Una contrattazione che ha fatto risparmiare alle casse della Regione circa 300mila euro: la Absolute Blue aveva fatto un’offerta iniziale di 3 milioni e 381.351 euro, Tarantino è riuscito ad ottenere uno sconto fino a 3.071.419, somma che con il 22 per cento di Iva è lievitata fino a 3.750.000. Un risparmio che ha fatto guadagnare però alla società la possibilità di non presentare la “garanzia definitiva”, ovvero la cauzione. Mentre è stata considerata idonea la certificazione Antimafia: “Per quanto concerne le verifiche antimafia in capo alla società Lussemburghese Absolute Blue S.A. e al suo Amministratore Delegato Patrick Nassogne, è stato riscontrato che la precedente richiesta di informazioni inoltrata telematicamente alla Banca Dati Nazionale Antimafia risulta ancora “in lavorazione”, e, pertanto, sussistono i presupposti per la stipula del presente contratto”, si legge nel decreto regionale del 20 dicembre.

L’assessore di Fdi voluto da Roma – Le carte, dunque, sono apposto. Almeno secondo la Regione. Eppure il governatore Schifani sembra essere completamente all’oscuro dell’operazione visto che ha chiesto “tutti i dettagli con la documentazione degli atti rispetto alle determinazioni assunte” all’assessorato al Turismo, al vertice del quale siede Francesco Paolo Scarpinato, uno dei nomi imposti al presidente da Fdi. Per la formazione del nuovo governo, infatti, Schifani aveva posto la regola che in giunta entrassero solo consiglieri regionali eletti, ma da Roma i nomi degli assessori voluti dal partito di Giorgia Meloni avevano creato settimane di impasse sull’isola. Alla fine era stato incluso in giunta pure Scarpinato, consigliere comunale di Palermo, molto vicino al ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. E Scarpinato doveva di certo saperne qualcosa di questa lauta spesa per Cannes dal momento che dalla Regione ha ricevuto un rimborso di 2157 euro proprio per una missione nella città della Costa azzurra tra il 5 e 7 dicembre. Poco dopo, il 20 dicembre è stato pubblicato sulla pagina del suo assessorato il decreto per l’evento di Cannes, dove si legge della spesa lievitata di un milione e mezzo da un anno all’altro senza bando.

La nota di Scarpinato, la replica di Schifani – L’assessore, tirato in ballo da Schifani, ha provato a chiarire con una nota: “In conformità con quanto previsto dal codice degli appalti – scrive – gli uffici hanno proceduto mediante procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara”, in forza del diritto di esclusività in ambito artistico ed organizzativo in capo alla società lussemburghese Absolute Blue, titolare in esclusiva del format Woman and Cinema, nonché dell’organizzazione anche sotto il profilo logistico dell’evento al Festival Internazionale del Cinema di Cannes 2023. Per quanto riguarda le capacità tecniche e finanziarie della suddetta società affidataria sono state puntualmente verificate dalla stazione appaltante”. Scarpinato precisa poi come l’evento fosse “già tra le iniziative programmate dal precedente Governo (regionale ndr) per il 2023, nell’ambito del Piano di sviluppo e coesione 2014-2020 approvato dal Comitato di sorveglianza, secondo gli obiettivi apicali allora delineati e condivisi dalla Giunta regionale. Pertanto la Regione Siciliana non avrebbe potuto destinare ad altre finalità le somme impiegate per la realizzazione di tale progetto e per la sua presentazione presso Casa Sicilia”. La nota dell’esponente di Fdi, però, non basta a Schifani che ha ribadito ancora una volta di attendere “chiarimenti dell’assessore Scarpinato per una valutazione complessiva della vicenda, su tutti i suoi aspetti”. Una breve dichiarazione che basta a inasprire i toni tra il governatore e l’assessore di Fratelli d’Italia.

In Sicilia Fdi punta sul cineturismo – Ma non è solo Schifani a chiedere chiarimenti sui soldi spesi per Cannes. Pure l’opposizione, con il Pd, è intervenuta sul caso: “Preoccupa l’affidamento senza gara di un servizio ad una azienda estera la cui consistenza patrimoniale è quasi pari alla provvigione che incasserà, mentre resta da chiedersi se in Sicilia non esistano agenzie similari che avrebbero potuto svolgere lo stesso servizio anche in considerazione della fonte di finanziamento costituita dai fondi del Piano di sviluppo e coesione che hanno finalità di investimento”, dice il capogruppo dem Michele Catanzaro, che ha presentato una interrogazione parlamentare all’assessore sulla vicenda. Negli ultimi due anni, tra l’altro, a lievitare non sono stati solo i costi per Cannes: nel 2021, infatti, la Regione ha speso 3 milioni di euro per finanziare produzioni tv e cinematografiche con setting in Sicilia. Spesa che nel 2022 è più che triplicata, passando da 3 a 10,7 milioni di euro per 18 produzioni. “Abbiamo riservato una parte di fondi del turismo proprio per incentivare le produzioni di Cinema e Tv a sceglierci come setting e Cannes è stata una splendida vetrina che ha fatto da volano”, spiegava a novembre Tarantino. In una parola: Cineturismo. È questa la “linea editoriale e politica” dell’assessorato al Turismo siciliano passato di mano da un meloniano all’altro: Manlio Messina quando il presidente era Nello Musumeci, Scarpinato adesso che c’è Schifani. Cambiano i governi ma in Sicilia la gestione del Turismo è sempre saldamente in mano al partito di Giorgia Meloni. Con costi sempre più esosi.

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