La fuga dal carcere minorile Beccaria di Milano è terminata per un altro ragazzo. Un dei minori fuggito il giorno di Natale è stato rintracciato e riportato in istituto. La notizia è confermata da fonti del ministero della Giustizia. Il giovane, 17 anni, marocchino, è stato catturato dai Carabinieri a Sesto San Giovanni, in Piazza Marinai d’Italia. Proseguono intanto le indagini per ricostruire con esattezza la fuga da film con l’utilizzo anche di un lenzuolo, attraverso un cantiere aperto nel carcere da 16 anni. Il procuratore dei Minori di Milano, Ciro Cascone, ha effettuato un sopralluogo. “C’è il rischio che, se non si mandando le risorse, se non si presta massima attenzione la situazione possa degenerare facilmente – ha detto il magistrato – Sono ragazzi che vengono da storie difficili, traumatiche, da famiglie disgregate, bisogna fornire loro un approdo, un ancora di salvataggio, e non lasciarli in condizioni peggiori rispetto a come sono entrati”. Famiglie che, però, in almeno due occasioni hanno convinto i ragazzi evasi a tornare al Beccaria.

I tre primi evasi ritornati sono stati messi in isolamento. Per loro, ultimata la fase istruttoria, è previsto un trasferimento, come già accaduto per i responsabili della ‘rivolta’ con tanto di incendi avvenuta alla notizia della fuga. Per sette, si è avuto conferma in ambiti del Ministero della Giustizia, il trasferimento è già scattato: due sono a Catania, gli altri a Bari, Catanzaro, Potenza, Palermo e Caltanissetta. Il cappellano del Beccaria, don Claudio Burgio, descrive la situazione, ancora tesa nelle ‘camerette’ del Beccaria spiegando che i ragazzi “sono agitati, sbattono sulle sbarre, chiamano gli agenti in continuazione per bisogni anche improbabili, sono provocatori a livello verbale” . Dai ragazzi, secondo il sacerdote, sembra però arrivare una ‘sconfessione’ del gesto degli evasi: “Hai visto che siamo rimasti e abbiamo aiutato a mettere a posto?’ – gli hanno detto ieri -, per far capire che non assecondano queste ‘cavolate’. Il giudizio che hanno su chi è andato via è impietoso: li considerano dei bambini, immaturi”. Il messaggio che vorrebbe dare lui agli evasi è quello di “avere il coraggio ed essere per una volta nella vita responsabili. E capire che scappare non è la soluzione”.

Uno dei quattro, maggiorenne da poco, al giudice delle direttissime, che ha convalidato il suo arresto per il reato di evasione, ha detto che è fuggito con altri sei ragazzi perché voleva andare “in una comunità terapeutica”. Al Beccaria ci era finito ad aprile, ancora minorenne, con altri appartenenti alla baby gang ‘Z4’, non esattamente una banda di Latinos, dal momento che era composta da ragazzi anche italiani, alcuni addirittura meno che quattordicenni, tanto da essere non imputabili. All’epoca risultava senza fissa dimora.

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