Si è verificata un’esplosione in un gasdotto russo che rifornisce l’Europa attraverso l’Ucraina. La pipeline interessata è la Urengoy-Pomary-Uzhgorod, nota anche con il nome di Brotherhood (fratellanza) che convoglia verso Ovest il gas siberiano. Secondo l’agenzia di stampa Ria Novosti almeno tre persone sono morte nell’esplosione avvenuta, a 150 kilometri ad ovest della città di Kazan, durante i lavori di manutenzione programmata sulla sezione del collegamento. Il gasdotto ha una capacità di circa 30 miliardi di metri cubi l’anno ed è lungo 4.500 kilometri di cui 720 in territorio ucraino. Al momento pare che non ci siano particolari ricadute sulle forniture. La notizia ha provocato un improvviso rialzo dei prezzi poi rientrati.

Lo scorso 26 settembre esplosioni causate da sabotaggi con ordigni, ma di cui resta ancora ignoto il responsabile, hanno compromesso le condotte sottomarine del gasdotto Nord Stream che collega Russia e Germania. La condotta lavorava comunque su regimi molto ridotti dopo che Mosca aveva deciso la quasi interruzione delle forniture per Berlino. L’incidente si verifica all’indomani dell’accordo europeo per il tetto al prezzo del gas.

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