In attesa del maxiemendamento del governo Meloni alla legge di bilancio, la maggioranza prepara anche un nuovo ‘colpo di spugna’: un condono penale collegato alla ‘pace fiscale‘ che salvi non soltanto coloro che omettono di versare le imposte, ma anche chi fa dichiarazione infedele. Ovvero, chi commette evasione fiscale vera e propria. Di fatto, quindi una sanatoria per una serie di reati tributari, già anticipata dal viceministro forzista alla Giustizia Francesco Paolo Sisto. “Scudo penale? Parlare di colpo di spugna mi pare sbagliato concettualmente. Se intanto riuscissimo a recuperare sarebbe un’operazione straordinaria”, si difende il sottosegretario alla Giustizia di Fdi, Andrea Delmastro Delle Vedove, a margine dell’iniziativa del partito per i dieci anni, in corso a Roma. “Dopo la pandemia sanitaria e poi quella energetica, dopo che abbiamo chiuso intere filiere produttive, avendo fatto tutto questo, è sbagliato colpire anche penalmente”, si dice convinto l’esponente di Fratelli d’Italia. Secondo cui “basta recuperare”. Senza incorrere in un processo penale.Dobbiamo contrarre una tregua fiscale con gli italiani perché l’economia deve ripartire, chi non ha potuto pagare non è un delinquente. Lo è soltanto secondo la narrazione di una sinistra che ha avuto sempre in antipatia chi è partita Iva, commerciante, imprenditore e libero professionista”, attacca. Eppure, sull’applicazione dello scudo e sui reati coinvolti sulla misura, Delmastro – in attesa del maxi-emendamento governativo – taglia corto e prende tempo, anche sulla dichiarazione infedele: “Che messaggio si manda agli italiani? Ci sarà una differenza di trattamento, stiamo lavorando”. Al contrario, il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha evitato le domande sul tema, prima di lasciare l’evento di FdI.
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