La Regione Marche non vuole più installare le Pietre d’inciampo e così il figlio di un ex internato militare italiano ha deciso di fare da solo, commissionando e pagando la “Stolperstein” e chiedendo di avviare la procedura al Comune. E’ successo a Montottone, dove la pietra – dedicata all’ex Imi Mario Corradetti – è stata posizionata alcuni giorni fa alla presenza del sindaco Giovanni Carelli e di autorità civili e militari. La pietra, come detto, è stata commissionata dal figlio di Corradetti, Rossano all’artista tedesco Gunter Demnig che ne ha installate varie in tutta Europa in ricordo degli ebrei deportati e morti nella Shoah, ma anche di prigionieri politici e internati per i più svariati motivi nei lager nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. La “Stolperstein”, una pietra quadrangolare coperta da una lastra d’ottone con la data di nascita, deportazione e, se disponibile, morte della persona che si intende ricordare, è stata apposta davanti alla casa-museo di Corradetti, in corso Vittorio Emanuele, nella cittadina in provincia di Fermo. Rossano Corradetti aveva chiesto alla Regione un riconoscimento per il padre, ma l’ente ha nel frattempo lasciato cadere l’iniziativa e così ha deciso di fare da solo.

Mario Corradetti, nato nel 1913, fu deportato in Germania il 9 settembre 1943, dalla Grecia dove era caporale dell’Esercito italiano per avere rifiutato di collaborare con la Wermacht. Rinchiuso nei campi di concentramento di Sandbostel e Wietzendorf, come internato militare italiano, uno status che lo escludeva dalle tutele della Convenzione di Ginevra per i prigionieri di guerra, riuscì a tornare casa dopo il settembre 1945. E’ morto nel 1986. Nel giugno 2021 ilfattoquotidiano.it aveva raccontato la sua storia grazie a una pagina del suo diario, recuperata e gentilmente concessa dal figlio Rossano.

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