Ai Mondiali di Qatar 2022 ilfattoquotidiano.it tifa Marocco: le ragioni della nostra iniziativa (leggi)

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Leoni veri i ragazzi del Marocco. Leoni veri che scrivono la storia con testa, carattere e un super Bounou che non lascia passare niente. Sì: nessuno come i ragazzi di Regragui che fermano la Spagna sullo 0 a 0 e la battono ai rigori per 3 a 0. Una favola vera, e anche uno schiaffo ai pronostici: hanno fermato la Croazia, battuto il Belgio, vinto il girone della morte e mandato fuori dai mondiali la Spagna che se li era andati a cercare pensando in un ottavo agevole. Inutile ovviamente parlare di Ceuta e Melilla o dell’Isola del Prezzemolo: non è l’Argentina dell’86 con le Malvinas, non c’è forzatura geopolitica. E’ calcio, col più classico degli incontri tra chi trae forza dall’essere palesemente sfavorito e chi l’incontro è andato addirittura a cercarselo pensando fosse agevole.

Per il Marocco torna al centro Amallah, giocatore più di copertura rispetto a Sabiri che era stato scelto dall’inizio per la partita contro il Canada: chiaramente c’è una bella differenza tra gli ultimi avversari affrontati nel girone e la Spagna. D’altronde Regragui è tecnico di pochi fronzoli a differenza del suo predecessore e sa di avere una missione abbastanza chiara: chiudere tutte le possibilità di palleggio alla Spagna e ripartire con Zyech, Hakimi e Boufal provando a dimostrare alla Spagna che avrebbe fatto meglio a non perdere contro il Giappone. Una tattica che fin dai primi minuti riesce bene al Marocco tranne quando spegne la luce e quasi regala un gol a Gavi sbagliando un’uscita bassa: la traversa ferma le furie rosse (in divisa celeste) anche se era fuorigioco. Ma c’è anche il Marocco, che intorno alla mezzora sale, tiene palla nella metà campo della Spagna e arriva a tirare in porta con Mazraoui che con un bel sinistro impegna Unai Simon. E a fine primo tempo potrebbe passare in vantaggio il Marocco quando Boufal, di gran lunga migliore in campo e incubo dei terzini spagnoli, crossa per Aguerd che manda alto di testa da buona posizione. Un Marocco che nel primo tempo la gioca alla pari con una squadra sulla carta molto più forte: era già accaduto con Belgio e Croazia. Una squadra matura e che sa ragionare, che non si lascia prendere dalle emozioni né in un senso, e dunque dall’euforia quando le cose sembrano andare bene, né nel caso opposto quando l’avversario si mostra più forte o l’inerzia della partita non è favorevole ai Leoni dell’Atlante.

E infatti Amrabat e compagni costringono alla stessa partita la Spagna anche nel secondo tempo, e non essendo congeniale a palleggiatori e piccoletti come Gavi, che spazi nella marcatura durissima del Marocco non ne trovano, Luis Enrique è costretto a cambiare stile, mettendo un centravanti vero come Morata. La tegola per Regragui arriva al 65esimo quando perde Boufal, migliore in campo, inserendo il giovane Ezzalzouli che molto male aveva fatto contro la Croazia all’esordio nel mondiale. Una partita che diventa pericolosissima per la Spagna che non riesce praticamente a tirare in porta e col cronometro che scorre deve alzarsi, a costo di scoprirsi alle ripartenze del Marocco: insomma, la gara che voleva Regragui e tutt’altra gara rispetto a quella immaginata dagli spagnoli. E infatti osa addirittura, arrivato all’80esimo, l’allenatore del Marocco mandando in campo Walid “Ualino” Cheddira per Amallah, un attaccante per un centrocampista: in ballo c’è la storia in fin dei conti. E allora il tostissimo Marocco costringe la Spagna ai supplementari senza farsi impensierire troppo: ancora una volta i ragazzi di Regragui ribaltano un pronostico che li doveva vedere divorati. Gigantesca l’occasione per Cheddira che al 104esimo si ritrova a tu per tu per Unai Simon che col piede devia il suo sinistro che avrebbe portato in vantaggio il Marocco. Pericolosa la squadra al 123esimo, con Sarabia che scheggia il palo. Ma il Marocco costringe la Spagna ai rigori. Sabiri, Zyech e Hakimi segnano, Bounou para tutto: la Spagna è fuori dai mondiali, il Marocco va ai quarti per la prima volta nella sua storia (contro la vincente tra Portogallo e Svizzera) …da sfavorita ovviamente, ditelo sempre.

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