A trent’anni di distanza il film della serie ‘Memories’ racconta la storia degli otto agenti di polizia che morirono insieme a Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Francesca Morvillo negli attentati mafiosi del 1992 ed è stato presentato ieri, lunedì 5 dicembre, in anteprima nella la sala cinema Anica di Roma. Prima della proiezione il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricevuto al Quirinale il Capo della Polizia Lamberto Giannini e i familiari delle vittime delle stragi. “Io sono rimasta intrappolata, io non ne esco più da questa storia”: inizia così il film coprodotto dal Ministero dell’Interno con 42° Parallelo. La voce è quella di Rosaria Costa, vedova dell’agente della Polizia di Stato Vito Schifani morto a Capaci, e sintetizza in maniera profonda e intima il sentimento di un intero Paese. Il senso di colpa che prepotentemente ci riporta a quei giorni, a Capaci, a via D’Amelio. “Gli orrori – continua Rosaria Costa nel film – non servono per spaventarci, ma devono servire per creare memoria, per capire che otto poliziotti, otto giovani ragazzi sono morti per noi, per tutta l’Italia. All’epoca dell’attentato avevo solo 22 anni, dopo trent’anni non vedo più Vito come un marito ma come un figlio, mi sento la madre di un figlio che non ha avuto giustizia e questo fa ancora più male”. ‘I ragazzi delle scorte’ è un prodotto realizzato per celebrare la conclusione del trentennale delle stragi di Capaci e via D’Amelio, un film che che punta il faro della memoria anche su chi, proprio in virtù della sua funzione di agente di scorta e protezione, spesso rimaneva lontano dai riflettori. Il film è stato scritto da Giorgia Furlan, Alessia Arcolaci e Josella Porto, regia di Gabriele Ciances, fotografia di Claudio Cascavilla con la supervisione di Daniele Ciprì

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