L’oligarca Mikhail Fridman, uno degli uomini più ricchi di Russia, è stato arrestato e rilasciato su cauzione dalla National Crime Agency britannica con l’accusa di riciclaggio di denaro, cospirazione per frodare il ministero dell’Interno e cospirazione per falsa testimonianza. Il miliardario, che fin da subito si è distinto per aver criticato la decisione di Vladimir Putin di invadere l’Ucraina, è stato comunque colpito dalle sanzioni come altri oligarchi russi residenti all’estero. Sul suo arresto è intervenuta comunque anche l’ambasciata della Federazione a Londra che ha chiesto “chiarimenti alle autorità britanniche in relazione alle informazioni della National Crime Agency sulla presunta detenzione di un cittadino russo a Londra”. La sede diplomatica ha chiesto di spiegare i motivi e le circostanze dell’arresto il prima possibile, nonché di fornire informazioni sul luogo e sulle condizioni del connazionale.

Il multimiliardario, nato in Ucraina, 58 anni, co-fondatore di LetterOne, una società di investimento internazionale con sede in Lussemburgo, di Alfa Group, e di Alfa-Bank, una delle più grandi banche private russe, è stato arrestato giovedì scorso nella sua residenza nella capitale inglese. Fridman, nato e vissuto a Leopoli fino a 17 anni per poi trasferirsi in Russia, è stato membro di numerosi organismi pubblici, tra cui l’Unione russa degli industriali e degli imprenditori e il Council on Foreign Relations. Secondo Forbes, era il settimo russo più ricco al 2017, sceso poi all’11esimo posto nel 2020. Il suo patrimonio è stimato in circa 15 miliardi ed è stato colpito dalle sanzioni decise contro la Russia il 15 marzo.

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