Manovra del governo Meloni? Ci sono misure che favoriscono l’evasione, se non incentivarla, come la cancellazione dell’obbligo del pos per spese sotto i 60 euro. L’aumento della soglia del contante a 5mila euro serve per favorire l’economia sommersa, la corruzione e il riciclaggio. Su questo non c’è nessun dubbio e non c’è nessuna possibilità di difesa. C’è un rapporto di causa-effetto immediato, esiste una letteratura economica sterminata a riguardo. Questi del governo Meloni, quando si inventano giustificazioni, non fanno altro che arrampicarsi sugli specchi. E lo sanno”. Così, ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” (Radio Cusano Campus), Vincenzo Visco, ex ministro delle Finanze del governo Prodi e dei governi D’Alema, stronca la manovra economica varata dal governo Meloni, aggiungendo: “Il contante chi lo utilizza in quelle dimensioni? Chi è che va in giro con mazzette di 5mila euro? Al massimo posso trovare nel mio portafoglio 300-500 euro perché le spese singole che uno può fare sono ben al di sotto del limite di 5mila euro”.

Visco si sofferma sui dettagli della manovra: “Per due terzi era obbligata, perché le risorse che c’erano dovevano essere utilizzate per alleviare le conseguenze della crisi energetica. Su questo sono tutti d’accordo e si prosegue quello che era già stato fatto dal governo precedente. La cosa positiva è che il governo, nonostante avesse fatto promesse elettorali molto costose, ha evitato di sforare il bilancio, salvo mettere una serie di segnali tutti negativi riguardanti gli altri 10 miliardi della manovra, che sono essenzialmente tutte operazioni di detassazione e di condoni. Insomma, c’è tutto un orientamento che se venisse spiegato a un osservatore non italiano, quello resterebbe sbalordito. Le misure contro il caro bollette, poi – continua – finiscono a marzo. E i conti non sono fatti in modo corretto perché il governo non era preparato all’inflazione. Quindi, le entrate sono indicizzate all’aumento dei prezzi, visto che riguardano i redditi e i consumi, e infatti il gettito va alla grande. Ma la spesa pubblica è stata fatta in modo tradizionale per cui è fortemente sottostimata, perché i costi sono lievitati rispetto a quelli che ci sarebbero stati in assenza di inflazione. E questo ci potrà dare brutte sorprese nel prossimo anno. Comunque, la manovra riflette lo stato dell’arte di un paese con tutte le sue fragilità e un governo che sta facendo un apprendistato“.

L’ex ministro, infine, stigmatizza gli scarsi stanziamenti per la sanità: “Noi non abbiamo problemi di taglio di spesa, abbiamo un problema di aumentare la spesa, questo ce lo ha dimostrato in modo evidente la pandemia che ha messo a nudo le i problemi della sanità, che tuttora esistono. Gli effetti della pandemia si vedono dal fatto che ci sono code micidiali negli ospedali: mancano medici e tutte le risorse necessarie per far lavorare a pieno ritmo le strutture sanitarie. È chiaro che bisogna evitare di buttar soldi, però l’idea di tagliare la spesa per poi tagliare le tasse è del tutto stravagante“.

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