Nuova puntata della telenovela price cap europeo sul gas. E nuovo rinvio. Oggi si sono riuniti i ministri dell’Energia dei paesi Ue e la decisione è quella della convocazione di un nuovo Consiglio Affari Energia straordinario il 13 dicembre. La data della nuova riunione, si spiega “è molto probabile” sebbene non ancora ufficialmente confermata. La riunione servirà a trovare un accordo sulla base della proposta della Commissione. Una proposta che prevede criteri estremamente blandi, quasi inapplicabili, tanto che diversi osservatori lo hanno definito “uno scherzo” e l’effetto sulle quotazioni è stato inesistente. La Commissione ipotizza infatti un limite al prezzo che i paesi europei possono pagare a 275 euro per megawattora, oltre il doppio delle quotazioni attuali. Non solo, il tetto scatta solo se queste quotazioni si mantengono per almeno due settimane e se sono superiori di almeno 58 euro ai prezzi del gas liquefatto (gnl), trasportato via nave e solitamente più caro. Mosca comunque si porta avanti e il Cremlino fa sapere che “Su istruzioni del presidente Vladimir Putin, la Russia non fornirà più petrolio e gas ai paesi che aderiranno al price cap”

Non è ancora tempo di “stappare lo champagne” per il tetto al prezzo del gas, ma è già “in frigo” in vista di metà dicembre, quando, probabilmente il 13, si terrà un altro Consiglio Energia straordinario. Lo ha affermato il ministro dell’Industria ceco Jozef Sikela, in conferenza stampa al termine del Consiglio straordinario. “Negozieremo, ci ascolteremo a vicenda, c’è l’impegno di tutti gli Stati membri di partecipare a questo duro lavoro, abbiamo un chiaro obiettivo di approvare tutte le misure insieme”, ha aggiunto. “Per l’unità e la solidarietà siamo pronti a fare del nostro meglio” e “sono certo che tutti faranno il lavoro necessario per approvare il 13 dicembre anche il meccanismo di correzione dei prezzi”. “I capi di Stato si sono accordati sui principi di base” per il price cap, “non tutti sono pienamente compresi nella proposta” Ue, “ma se lavoriamo a un compromesso a livello di esperti sono fiducioso che alla fine troveremo l’accordo”, ha detto il segretario di Stato per l’Economia tedesco Sven Giegold . “È ovvio che la proposta non verrà approvata così com’è ora perché tutti sono scontenti e non è il tipo di infelicità tipica di un compromesso”, ha detto, indicando che “in un corridoio di prezzo dinamico” come richiesto dai leader Ue la soglia del tetto “è solo il punto di partenza”.

Prima dell’incontro ufficiale i paesi contrari alla linea della commissione si sono riuniti per tentare di coordinare una posizione comune. “Abbiamo terminato una riunione tra i Paesi critici” sulla proposta del price cap “c’è la condivisione di non aderire” al piano, ha annunciato il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica italiano Gilberto Pichetto Fratin. Prima dell’inizio della riunione la ministra della Transizione Energetica della Spagna, Teresa Ribeira aveva affermato che “così come è stato concepito appare uno scherzo di cattivo gusto da parte della Commissione europea e la maggioranza degli Stati membri guarda con preoccupazione a ciò”. La collega francese Agnes Pannier-Runacher ha definito la proposta della Commissione Ue “non sufficiente” aggiungendo che “bisogna continuare a lavorare sulle relazioni con la Norvegia per limitare il prezzo del gas ma anche sul disaccoppiamento tra il prezzo del gas e quello dell’elettricità e continuare a lavorare ugualmente su una profonda riforma del mercato”.

Il ministro dell’Ambiente e dell’Energia greco, Kostas Skrekas, definisce “inutile” il progetto di price cap così come concepito ora e ricorda che “La crisi energetica sta scuotendo le famiglie e le imprese, e per questo dobbiamo fare qualcosa. Non possiamo stare a guardare e non fare nulla. Stiamo perdendo tempo prezioso senza risultati e dobbiamo proteggere le famiglie europee e la credibilità dell’Europa”. La proposta sul price cap della Commissione Ue comporta “un grande rischio di danneggiare la sicurezza energetica degli approvvigionamenti e anche la stabilità dei mercati finanziari, sono molto critico su questa proposta anche se da un punto di vista diverso rispetto ad alcuni miei colleghi”, ha invece detto il ministro dell’Energia olandese, Rob Jetten. “Lotteremo affinché l’Ungheria sia esentata dal tetto del gas e del petrolio. Sono misure dannose che causeranno ancora più problemi sul mercato energetico europeo”, ha rimarcato il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto. Le quotazioni del gas sul mercato europeo hanno vissuto una mattinata in altalena, raggiungendo prima i 131 euro al megawattora per poi ripiegare fino a 124m in calo del 3,7% rispetto alla chiusura di ieri.

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