Due caccia russi hanno sfiorato, lo scorso 17 novembre, le navi della Nato che stavano conducendo operazioni di routine nel mar Baltico. I due arerei da combattimento erano a un’altitudine di 91 metri e a una distanza di 73 metri dalle imbarcazioni dell’Alleanza. In un comunicato, la Nato ha definito la loro manovra “non sicura” e “poco professionale” poiché è stata condotta “in un’area di pericolo noto, che è stata attivata per l’addestramento alla difesa aerea”.

Critiche anche per la troppa vicinanza dei due caccia che “ha aumentato il rischio di calcoli errati, errori e incidenti”, scrive l’Alleanza in un comunicato. “I piloti russi non sono riusciti a rispondere alle comunicazioni di interrogazione permanente delle Forze alleate”, si sottolinea nella nota.

“Le forze della Nato – prosegue il comunicato – hanno agito in modo responsabile, adempiendo alla loro missione, nel pieno rispetto dei regolamenti aerei e marittimi internazionali”. Quindi l’avviso dell’Alleanza: “Risponderemo adeguatamente a qualsiasi interferenza con l’attività legale nell’area che metta in pericolo la sicurezza dei nostri aerei, navi o dei loro equipaggi”. La Nato, conclude la nota – non cerca il confronto e non rappresenta una minaccia”.

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