La Francia ha opposto il “rifiuto d’ingresso” a 123 dei 234 migranti sbarcati dalla nave umanitaria Ocean Viking, approdata a Tolone lo scorso 11 novembre dopo il rifiuto dell’Italia di concedere i propri porti. Lo ha annunciato il ministero dell’Interno di Parigi, specificando che i 189 adulti scesi dalla nave – che erano stati portati in una “zona d’attesa” sulla penisola di Giens – sono stati interrogati dall’Ufficio francese per la protezione dei rifugiati e degli apolidi (Ofpra), che ha emesso 123 pareri sfavorevoli. Era stato lo stesso ministro Gérald Darmanin, d’altra parte, a chiarire che “le persone che non hanno diritto al soggiorno e all’asilo” in Francia sarebbero state “sottoposte senza indugio a procedure di allontanamento“. Dei 44 minorenni che si trovavano a bordo, inoltre, in 26 sono fuggiti dal centro d’accoglienza in cui erano stati portati.

Nel frattempo fonti dell’Eliseo, citate dai media francesi, insistono nel condannare il “brutto gesto” dell’Italia, affermando però che “l’importante è continuare la cooperazione e non fermarsi qui”. “Dobbiamo lavorare insieme per trovare soluzioni efficaci per l’immigrazione”, affermano dall’entourage di Macron, mettendo in chiaro che le persone sbarcate a Tolone “saranno detratte dalla rilocalizzazione nel quadro degli accordi che abbiamo con l’Italia”. I ministri dell’Interno dell’Unione europea si riuniranno il 25 novembre a Bruxelles per discutere della politica migratoria dopo la crisi franco-italiana. Nel frattempo a Roma il governo di Giorgia Meloni ha tenuto una riunione informale sul tema dell’immigrazione alla Camera, negli uffici del gruppo di Fratelli d’Italia. Presenti il ministro degli Esteri Antonio Tajani, il ministro della Difesa Guido Crosetto, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e la direttrice dell’intelligence Elisabetta Belloni.

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