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Arrestato il padre di Saman Abbas in Pakistan per l’omicidio della figlia: era latitante da un anno e mezzo

. Secondo i giornalisti ora in Pakistan "si procede solo per frode, ma la polizia pakistana afferma che se ci saranno passi ufficiali da parte dell’Italia, sarà interrogato e accusato anche per la morte della figlia Saman"
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Dopo più di un anno e mezzo di latitanza, Shabbar Abbas è stato arrestato in Pakistan per l’omicidio della figlia. La ragazza è scomparsa da casa il 30 aprile 2021, poco dopo aver rifiutato le nozze forzate con un cugino, e per il suo omicidio sono state rinviate a giudizio cinque persone. Tra queste ci sono anche il padre e la madre: della coppia si erano perse le tracce dal giorno del loro ritorno in patria il primo maggio 2021. Abbas deve rispondere anche di sequestro di persona e soppressione di cadavere in concorso con altri parenti.

Shabbar Abbas è stato raggiunto nel tardo pomeriggio del 15 novembre nella zona del Punjab, in riscontro alla richiesta di arresto provvisorio ai fini estradizionali. Era solo e non ha opposto resistenza. La prima a dare la notizia era stata la trasmissione di Rete4 “Quarto Grado”, che aveva anticipato l’arresto di Abbas per una frode a un connazionale di 20mila dollari, pari a 5 milioni di rupie pakistane. In un primo momento non era chiaro se a Shabbar Abbas fosse contestato anche l’omicidio della figlia, una circostanza confermata nella tarda mattinata del 16 novembre.

Shabbar Abbas è stato rinviato a giudizio a seguito delle indagini della Procura di Reggio Emilia e dei carabinieri in concorso con la moglie, ancora latitante, e altri tre parenti (zio e due cugini), attualmente in carcere in Italia. Nei confronti di Shabbar e della moglie Nazia Shaheen c’è una richiesta di estradizione. Attualmente Shabar Abbas è in trasferimento a Islamabad dove gli verrà notificata la ‘red notice’ dell’Interpol, che segue il mandato di cattura internazionale per l’omicidio della figlia Saman. Secondo quanto si apprende domani è prevista un’udienza per la notifica.

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