Matteo Renzi è al lavoro per ottenere la poltrona di presidente della commissione di Vigilanza sulla Rai. Non per se stesso, ovviamente, ma per il suo partito. A spiegarlo è stato Carlo Calenda, l’altro leader dell’alleanza Azione-Italia viva che prima ha attaccato Pd e 5 stelle, poi ha rivendicato l’abilità del suo alleato in questo tipo di lavoro. “Sulla presidenza del Copasir o della commissione di Vigilanza Rai non mi aspetto niente. Penso che il Pd sia una cosa un pò strana: Conte gli sbatte la porta in faccia continuamente, ma ha un indirizzo affettivo, più che politico, e quindi deve tornare sempre al Movimento 5 Stelle”, ha detto il capo di Azione a Tg1 mattina.

Come è noto, infatti, le presidenze del Copasir (il comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti) e della Vigilanza spettano all’opposizione. In questo Parlamento, però, di opposizioni ce ne sono ben tre: i dem, i 5 stelle e l’alleanza Italia viva-Azione. Tre partiti che si sono presentati divisi alle elezioni e che hanno un peso diverso in Parlamento: renziani e calendiani hanno solo 30 parlamentari, i 5 stelle ottanta, i dem 107 (più i 12 dell’alleanza Verdi/Sinistra). Nonostante abbiano meno voti degli altri, però, già durante l’elezione dei questori e dei vicepresidenti di Camera e Senato, Calenda e Renzi avevano polemizzato col Pd e coi 5 stelle perché non avevano ottenuto alcuna poltrona.

Adesso il capo di Azione rilancia quelle accuse, riferendosi però alla presidenza di Copasir e Vigilanza Rai: “Il Pd sta lavorando con il M5s per dividersele: il Pd, credo, prenderà il Copasir e forse il M5s la Vigilanza Rai“. Calenda ha confermato di essere interessato a quest’ultima: “Noi lavoreremo per averla, ci mancherebbe. Questo è un lavoro che sa fare benissimo Matteo Renzi, se ne sta occupando lui. Dopodiché se arriva arriva, sennò ciccia”. Dunque è l’ex segretario del Pd a lavorare sul dossier della Vigilanza Rai. Per ottenerla, però, occorrerebbero i voti del centrodestra. E’ noto, in questo senso, che proprio Renzi era stato accusato di aver votato per Ignazio La Russa come presidente del Senato, neutralizzando l’astensione di Forza Italia: il leader d’Italia viva, però, ha sempre smentito. Nei giorni scorsi i retroscena raccontavano di un accordo che vedrebbe l’ex ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, ottenere la presidenza del Copasir, con Maria Elena Boschi eletta al vertice della Vigilanza Rai: in pratica due renziani – anche se Guerini non è mai uscito dal Pd – per due commissioni chiave.

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