Elly Schlein ha deciso: parteciperà al congresso del Partito democratico. La neodeputata ed ex vicepresidente della Regione Emilia Romagna ha rotto il silenzio e annunciato l’inizio della corsa che la porterà, salvo sorprese, a candidarsi per la segreteria. “A me interessa aderire a questo percorso costituente”, ha detto nel corso di una diretta Instagram, “per portare un contributo di proposte e visioni. Non da sola, ma con chi, dentro e fuori dal Pd, ha condiviso queste riflessioni. Non ho mai creduto che le traiettorie individuali potessero cambiare le cose, servono processi collettivi”.

Quello di Schlein è un ritorno nel Partito democratico: eletta con i dem alle Europee del 2014, uscì in polemica nel 2015 (seguendo Pippo Civati in Possibile). Da lì è iniziato il suo percorso da indipendente a sinistra e nel 2020 è stata eletta alle Regionali dell’Emilia-Romagna con una lista che appoggiava il presidente Stefano Bonaccini ed è diventata sua vicepresidente. Qualche settimana fa l’elezione con il Pd in Parlamento e oggi la decisione di partecipare al lungo congresso dem. La sua corsa è in realtà molto attesa: è su di lei che molti degli stessi vertici dem stanno puntando per il rinnovo generazionale del partito. Sfiderà, molto probabilmente, proprio Bonaccini e l’altra candidata Paola De Micheli. Il congresso Pd però, si preannuncia lungo e pieno di cambiamenti in corsa: i dem hanno iniziato il loro percorso all’opposizione già massacrati e la corsa per il rinnovo della segreteria è ancora apertissima.

Bisogna partecipare al percorso costituente del nuovo Pd “perché possa prendere ampio spazio una nuova classe dirigente. Forse è proprio questa una occasione che dobbiamo provare ad abitare”, ha detto Schlein. L’obiettivo è anche “scalzare le dinamiche di cooptazione che abbiamo visto spesso, non solo nel Pd”. Quella di partecipare al percorso costituente “non è un’adesione a scatola chiusa, ma è tesa a scoprire se c’è la volontà di rimettere in discussione tutto, con coraggio e libertà. L’unico modo di scoprirlo è viverlo e non guardarlo da fuori. Bisogna unire unità alla coerenza di una visione del futuro chiara, queste settimane servono per costruire credibilità e visione”. Per Schlein “è positiva l’apertura di un processo costituente del Pd. È un gesto non scontato e importante. Non seve solo una frettolosa corsa a cambiare il gruppo dirigente ma anche una riflessione aperta e profonda su chi vogliamo rappresentare su quale prospettiva di futuro vogliamo”.

E quando Schlein parla di futuro, la prima domanda è dove intende schierarsi e se spingerà per il ritorno di un’alleanza con il M5s. “Anche il campo progressista è diviso e in crisi”, ha detto Schlein. “È irresponsabile proseguire in queste divisioni, anche in vista degli appuntamenti regionali. Serve uno sforzo di tutti coloro che sognano di costruire un’alternativa progressista a incontrarsi su un terreno di battaglie condivise”. Per quanto riguarda i possibili ticket di Schlein con altri candidati, la deputata ha commentato: “Tra le ricostruzioni di queste settimane alcune mi hanno fatto sorridere. Niente, questo Paese non ce la fa ancora a pensare che una donna possa farsi strada senza avere qualche uomo dietro che la spinge. Una cosa la voglio dire, non bastasse il mio percorso di questi anni, vorrei chiarire un punto: sono sopravvissuta in questi anni proprio per aver rifiutato le logiche di cooptazione, perché non le accetterei di certo adesso”. Quindi ha chiuso: “Aderisco” alla fase costituente del Pd “per portare una parte di contributo, ma non facendolo da sola, ma con tanti altri e altre”. Poi, parlando anche del governo Meloni, “c‘è da cambiare il modello sbagliato dell’uomo solo al comando, che non si risolve con quello della donna sola al comando. Cambiamo modello e metodo”.

Tra i primi a commentare la discesa in campo di Schlein, c’è stato Mattia Santori, consigliere comunale e leader delle Sardine. “In politica i finali scontati non fanno bene a nessuno”, ha scritto su Facebook. “Per questo l’adesione di Elly Schlein è un toccasana per l’intero processo di rigenerazione e una garanzia per tutti quelli che aspettavano sull’uscio. Non fidatevi di chi tenterà di sminuire tutto a un ‘questo contro l’altro’, erano gli stessi che fino a ieri avrebbero scommesso sul ticket Bonaccini-Schlein. La domanda su ‘chi vuol essere segretario?’ ce la faremo a gennaio. Adesso chiediamoci di che comunità politica vorremmo fare parte. Sarà battaglia di idee prima che di nomi. E io penso che questa battaglia farà bene anche a chi si augurava un finale scontato”.

Articolo Precedente

Crisi Italia-Francia, De Luca: “Meloni e Salvini? Comportamento provinciale. La smettano con la retorica insopportabile della patria”

next
Articolo Successivo

Crosetto insulta Conte: l’opposizione a questa politica ha bisogno di un’agenda e un linguaggio diversi

next