Qualche giorno fa più di centomila trentini hanno avuto il piacere di trovare nella propria buca delle lettere una copia omaggio dell’Adige, il quotidiano cittadino maggiormente diffuso. Una gentile iniziativa promozionale? Solo in parte. Si è trattato soprattutto dell’ultimo capitolo di una guerra editoriale che si sta combattendo – in modo non cruento, ma senza esclusione di colpi – in un lembo dell’Italia che sembra andare in controtendenza rispetto alla crisi della carta stampata e all’inesorabile erosione di copie vendute, con prematura chiusura delle edicole. A Trento, con una popolazione di circa mezzo milione di persone, ci sono addirittura quattro quotidiani locali che si contendono lo stesso mercato. Al momento sono tre – L’Adige, Il Nuovo Trentino e Il Corriere del Trentino – ma il quarto sta per emettere i primi vagiti. Si tratta de il T, testata un po’ criptica, ma dal sottotitolo eloquente: “Quotidiano autonomo del Trentino Alto Adige-Sud Tirol”.

Una specie di ingorgo, che si spiega però con la situazione finora quasi monopolistica dell’informazione nella Regione autonoma, controllata da un editore altoatesino, Michl Ebner, che ora – temendo l’arrivo del concorrente – col suo gruppo Athesia ha cercato di correre ai ripari, non solo facendo pubblicità a L’Adige, di cui è proprietario, ma riesumando anche una testata che un paio d’anni fa aveva improvvisamente chiuso. Nel giro di due settimane nelle edicole trentine compaiono così due nuove testate. Il 18 ottobre è riapparso Il Nuovo Trentino, la cui morte nella versione cartacea era stata decretata 15 gennaio 2021, quando erano stati messi in cassa integrazione 19 giornalisti. Inutili le proteste per una voce che si spegneva, con la motivazione della crisi dell’editoria aggravata dalla pandemia. Adesso Ebner ha affidato al direttore di allora, Paolo Mantovan, il compito di realizzare con una redazione piuttosto striminzita un “quotidiano indipendente di informazione e approfondimento” di 12 pagine. L’intento è quello di tagliare la strada a il T, diretto da Simone Casalini, che dal 3 novembre potrebbe agitare le acque di un lago tranquillo com’è quello dell’informazione fra Trento e Bolzano.

Il gruppo Athesia, infatti, controlla praticamente tutto e oltre all’editoria ha interessi nell’energia e nel turismo. Ai vertici c’è appunto Ebner, 70 anni, laurea in giurisprudenza, per quattro legislature (dal 1979 al 1994) deputato con la Südtiroler Volkspartei e per tre legislature (1994, 1999 e 2004) eurodeputato (in questo caso ha aderito al Partito Popolare Europeo). Il fratello Toni Ebner è direttore del Dolomiten. Nel 2016 ha acquistato Seta, editrice di Alto Adige e Trentino, che doveva evitare un eccesso di concentrazione dopo l’acquisto della Stampa da parte di Gedi. Nel 2018 il gruppo ha acquisito L’Adige dai conti Gelmi di Caporiacco.

La scorsa primavera l’annuncio della nuova iniziativa da parte di un gruppo imprenditoriale che fa capo a Fausto Manzana, presidente di Confindustria Trento, e che comprende le associazioni di artigiani, albergatori, esercenti e cooperazione trentina. La loro intenzione è quella di creare una testata alternativa all’Adige”, in quanto espressione della realtà economica locale. Fino a qualche mese fa la storica testata trentina e l’Alto Adige avevano lo stesso direttore, Alberto Faustini. Da inizio settembre Faustini ha mantenuto solo la direzione a Bolzano, diventando però direttore editoriale di tutti i mezzi di comunicazione del gruppo. A Trento il nuovo direttore è Pierluigi Depentori, una decisione presa per la distinzione dei due quotidiani di Ebner, proprio in vista dell’arrivo del T.

A ilfattoquotidiano.it Simone Casalini, direttore del T, spiega: “Vogliamo tradurre l’idea di una nuova rappresentazione della società, anche attraverso nuovi linguaggi e nuove parole, non solo un giornale che racconti l’oggi, ma anche uno strumento per interpretare le sfide del domani”.

L’interrogativo è se riusciranno a convivere quattro testate locali in un territorio così ristretto. C’è infatti anche Il Corriere Trentino, diretto da Alessandro Russello, dorso locale del Corriere della Sera. Un affollamento senza precedenti, che coincide con il rinnovo dell’amministrazione provinciale nel 2023. Il leghista Maurizio Fugatti scadrà, infatti, a ottobre. La partita delle candidature è per ora in alto mare, ma dovrà fare i conti con il successo di Fratelli d’Italia alle recenti politiche e al contemporaneo crollo della Lega, avvenuto anche in Trentino. Anche per questo la presenza di tanti giornali può avere un ruolo di peso.

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