“Non entriamo, siamo qui perché l’edificio è pericolante e va posto sotto sequestro. Non siamo qui per voi, ma per la struttura che è pericolosa. Non entriamo. Non ci interessa cosa fate, noi siamo a presidio della struttura”. Così ha detto al megafono un funzionario di polizia rivolgendosi ai partecipanti al rave party organizzato a Modena, dove migliaia di giovani erano arrivati sabato da diverse regioni e dall’estero per festeggiare Halloween. Gli agenti con caschi e scudi hanno fatto capire ai partecipanti che lo sgombero era necessario in primis per ragioni di sicurezza legate alla stabilità dell’edificio e così, intorno alle 10.30 di questa mattina, dopo una lunga trattativa con gli organizzatori, è iniziato il deflusso. L’area è stata messa in sicurezza: polizia, carabinieri, polizia locale, vigili del fuoco, guardia di finanza hanno circondato lo stabile e presidiato la zona, pronti ad intervenire con unità antisommossa e blindati, oltre che enti del soccorso sanitario e tecnico. L’obiettivo era di eseguire il sequestro preventivo dell’immobile “adottato di iniziativa e in via di urgenza, per motivi di sicurezza strutturale legati allo stato dei luoghi, dichiarati inagibili dal proprietario della struttura e certificati in ultimo da sopralluogo tecnico“, come fanno sapere le autorità.

Dopo un primo momento di tensioni, ma senza scontri, i partecipanti al party hanno iniziato quindi a lasciare l’edificio. Dentro la musica è stata spenta e si è iniziato a smontare le casse. Sul perimetro e sulle vie di deflusso alla zona del rave sono disposte pattuglie impegnate nell’identificazione dei partecipanti e nel controllo dei relativi mezzi, con l’ausilio di altre unità territoriali dislocate a medio raggio, di più unità cinofile antidroga e della Polizia stradale. Alcuni dei partecipanti si sono fermati a ripulire la zona dai rifiuti, in particolare lattine e bottiglie di birra. “L’azione di polizia è stata preceduta da un’attività di mediazione ed informazione dei destinatari visti i correlati profili di incolumità pubblica, affinché l’uscita dalla struttura avvenga con calma ed in modo responsabile per la sicurezza di tutti“, ha fatto sapere la Questura di Modena. Sulla zona vola un elicottero della Polizia che sta monitorando anche gli snodi della viabilità stradale e autostradale. Rinforzati anche i servizi nella limitrofa area fiere, dove gli afflussi di visitatori proseguono regolarmente. Per garantire “un’evacuazione ordinata della struttura dai soli varchi sicuri, i reparti sono stati fatti avvicinare ai lati dell’edificio che vanno interdetti”, ha aggiunto la Questura.

Ieri era stato convocato in Prefettura il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica per analizzare le misure da assumere rispetto al rave. Il raduno iniziato nel weekend sarebbe dovuto andare avanti con qualche migliaio di partecipanti fino al 1 novembre. Nella giornata di ieri, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, aveva annunciato che già nella giornata di oggi sarebbero state presentate nel Cdm misure volte a evitare che in futuro possano ripetersi situazioni simili di rave party. Per ragioni di sicurezza nella notte tra sabato e domenica erano state chiuse le uscite autostradali – via Marino, dove si trova il capannone, è a due passi dal casello di Modena Nord – e per tutta la domenica la zona è stata presidiata dalle forze dell’ordine, polizia e carabinieri e un elicottero ha sorvolato l’area, ormai divenuta un accampamento di tende e camper all’esterno dell’ex deposito agricolo, mentre all’interno sono proseguiti musica e balli per circa 3.500 persone. Già nella mattinata di domenica il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi aveva indicato la linea dura, dando mandato al prefetto di far liberare l’area e per studiare le misure da intraprendere si è riunito il comitato provinciale dell’ordine e della sicurezza pubblica presieduto dal prefetto di Modena Alessandra Camporota.

Il proprietario dello stabile, un privato, ieri aveva sporto denuncia contro l’occupazione abusiva. Il sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli, aveva chiesto di “garantire nei tempi più rapidi possibili il ripristino della legalità, tutelando l’ordine pubblico e l’incolumità di tutte le persone ‘agendo senza forzature’, quindi, ma con determinazione e continuità”.

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