Il Partito democratico convocherà le primarie per il nuovo segretario o segretaria il prossimo 12 marzo. A dare la tabella di marcia è stato lo stesso Enrico Letta, intervenendo durante la direzione del partito al Nazareno. Una scelta che però non ha mancato di sollevare malumori perché troppo avanti nel tempo. Paola De Micheli, che si è già candidata per la corsa, intervenendo in assemblea ha dichiarato: “Avrei celebrato il congresso del nostro partito in tempi più stretti, senza tatticismi e con primarie aperte a militanti ed elettori che insieme votano nelle piazze”. Polemica anche l’eurodeputata dem Alessandra Moretti: “Sono perplessa su una tempistica congressuale che mi pare inadeguata alle urgenze dettate dalle circostanze e chiedo di recepire le istanze espresse da molti su un’accelerazione dei tempi che porti a una nuova segreteria entro la fine di gennaio al massimo”. Un’esigenza espressa anche dal sindaco dem di Pesaro Matteo Ricci: “Siamo sotto attacco, la nostra comunità è sotto attacco. C’è un tentativo evidente dai nostri potenziali alleati di chiuderci in una morsa in salsa francese da cui dobbiamo uscire”. Per questo, ha detto, “dobbiamo essere combattivi e chiari. Enrico è garante e arbitro ma abbiamo bisogno di una guida forte, determinata e autorevole e tutti noi ad aiutarlo, se no non reggiamo da qui al Congresso”.

Letta ha però dato altre scadenze. L’obiettivo è “a gennaio avere l’opportunità di elaborare un manifesto di valori e dei principi e far sì che poi immediatamente dopo ci si confronti fra gli aderenti per votare i candidati e le candidate”, ha detto il segretario. “Due di loro, andranno alle primarie, che si potranno svolgere in una data che io ho immaginato sia il 12 marzo“. Intanto, ha spiegato, “il 7 novembre cominceremo con l’appello, poi a metà novembre l’assemblea per votare gli aggiustamenti allo Statuto necessari a quello che ho detto adesso e poi il regolamento congressuale”. E “le candidature alla segreteria nazionale dovranno essere presentate entro il 28 gennaio 2023”. Entro il 18 novembre si terrà l’Assemblea nazionale che approvi “eventuali deroghe” allo Statuto. Entro il 22 gennaio ci sarà “l’approvazione del Manifesto dei valori e dei princìpi“. Dopo le candidature ci sarà, entro il 26 febbraio, la discussione delle “piattaforme politico-programmatiche con il voto degli iscritti sulle candidature a Segretario/a nazionale” e poi la convocazione delle Primarie, dove si sfideranno “i primi due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti tra gli iscritti nella prima fase”.

Letta, nel corso del suo intervento, ha anche parlato della situazione politica. E ha attaccato direttamente Matteo Renzi e Carlo Calenda: “Saremo sempre disponibili a coordinarci con le altre opposizioni”, ha detto, “ma non a farci prendere in giro o a inseguire chi ha altre agende, quella parte di opposizione che ha già spostato le tende accanto alla maggioranza. Chi fa un discorso di opposizione e passa 3/4 del tempo a parlare male dell’opposizione credo che sia una stampella della maggioranza“. E, a proposito di opposizione, ha detto: “Chi vuole fare il Cavaliere Solitario giocando da solo non mette in difficoltà il governo. Solo se si fa un lavoro comune si può mettere in difficoltà il governo”. Secondo Letta, ci sono spazio di crescita per i dem: “Questo percorso è un percorso che ci vedrà sorridenti, se saremo efficaci nel parallelo lavoro di opposizione. Io sono convinto che lo saremo. E’ vero che questo è un governo che nasce da un successo elettorale e quindi ha una forza in più, ma i primi passi di questo governo mi lasciano intendere che lo spazio politico per noi sarà enorme“. Infine, per quanto riguarda i rapporti con le altre forze politiche di opposizione, ha detto: “Siamo disponibili sempre a coordinarci con le altre opposizioni, non siamo disponibili a farci prendere in giro da altre opposizioni e inseguire chi ha altre agende”.

La Direzione nazionale del Pd ha approvato l’ordine del giorno sul Congresso Costituente con 16 astensioni e 1 contrario. La relazione e la replica del segretario Enrico Letta sono state approvate con 10 astensioni e 1 contrario.

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