Non solo rigassificatore. Dopo lo strappo tra la Regione e l’area di Piombino sulla nave gasiera, nel Pd della provincia di Livorno è il momento della resa dei conti. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la notizia annunciata sulla stampa della nomina imminente del consigliere regionale del Pd di Massa Giacomo Bugliani a sottosegretario della Giunta regionale guidata da Eugenio Giani invece del consigliere piombinese Gianni Anselmi, già sindaco di Piombino per due mandati. Uno scambio di nomi che al Pd della Val di Cornia è apparso l’ennesimo atto di forza di una presidenza che ormai da mesi va avanti per la sua strada senza nessun confronto con il territorio, a cominciare dal braccio di ferro sul rigassificatore che ha diviso il Pd locale da quello regionale e nazionale lasciandolo solo a gestire una patata bollente in un territorio che si sente e si dichiara umiliato da anni di promesse tradite. “Se c’è un disegno preciso per abbandonare questo territorio a se stesso, ce lo dicano – dice a ilfattoquotidiano.it Andrea Toninelli segretario del Pd di Riotorto, paese confinante con Piombino, che tra l’altro sul rigassificatore non ha avuto posizioni oltranziste – Così non è possibile andare avanti, da soli non ce la facciamo. Piombino è sotto i riflettori del Paese ogni giorno, su questo territorio si stanno giocando partite fondamentali e noi non abbiamo nemmeno un nostro rappresentante né nella Giunta regionale, né a Roma: non a caso siamo passati da quattro parlamentari nel 2018 a zero nel 2022”.

Trovare la quadra tra i rapporti di forza dei vari territori si è annunciato da subito un compito per niente semplice per il governatore Giani, tanto che – vale la pena ricordare – è stato necessario un mese e mezzo per l’insediamento della Giunta. Alla fine il delicato equilibrio raggiunto aveva portato a casa per la Val di Cornia la carica di sottosegretario della Giunta per Gianni Anselmi. La prova più evidente di questa intesa è la foto della Giunta nel giorno del suo insediamento nella villa medicea di Careggi, a Firenze: c’è Giani, ci sono gli assessori e c’è pure Anselmi già in quota di sottosegretario, una figura inizialmente non prevista e per introdurre la quale è stata necessaria la modifica dello Statuto regionale. “Quel patto deve essere rispettato – continua ora Toninelli – lo Statuto è stato cambiato e a due anni di distanza dalla formazione della Giunta questa nomina ancora non c’è”. Una lettera firmata dagli iscritti al Pd della Val di Cornia e dell’Elba è in partenza per ricordare a Giani di rispettare quel patto.

La nomina di Anselmi, ex assessore all’urbanistica di Campiglia, sindaco di Piombino per due legislature e di conseguenza profondo conoscitore del territorio, è la carta che intende giocare il Pd locale per uscire dall’isolamento forzato dell’era Giani. In ballo, al netto del rigassificatore, c’è tutta la partita delle compensazioni comprese in quel “memorandum Piombino” che Giani ha annunciato e del quale il territorio non si fida. “Giani ha sicuramente agito in buona fede ma con il suo atteggiamento sembra volere disconoscere le rappresentanze locali. Il memorandum doveva essere condiviso con i rappresentanti del territorio – dice Toninelli – Ci voleva un tavolo politico, fatto così sembra più un’accozzaglia buttata là: il milione di euro ai Parchi della Val di Cornia senza un progetto dietro rischia di essere buttato via e le cose non tornano nemmeno per i lotti della Statale 398 (che unisce Piombino agli altri Comuni della zona, ndr) perché il primo è già stato finanziato e il secondo è stato dato in progettazione all’Autorità portuale”. I rapporti all’interno del Pd toscano, insomma, appaiono ai ferri corti: manca il dialogo, nessuna concertazione, nemmeno sui candidati da presentare alle elezioni che infatti vengono calati dall’alto (come Boldrini o Marcucci). Intanto il Pd perde. “Il Pd vince a Firenze: nella costa è un dramma, a Livorno non abbiamo più un parlamentare, l’unica amministrazione a guida Pd è a Campiglia, l’Elba è tutta in mano alla destra – conclude Toninelli – A Piombino abbiamo perso altri 2mila voti dall’ultima tornata elettorale”. E aggiunge: “Anche il Pd un po’ di mea culpa la deve fare: nonostante un sottosegretario all’ambiente non è mai partita nemmeno mezza bonifica. Non si possono mettere nei programmi elettorali cose che poi non si fanno”.

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