Nel consiglio comunale di Pisa l’adesione ai progetti della Regione Toscana sulla violenza di genere non sono una questione urgente. L’assemblea ha infatti bocciato il carattere d’urgenza di una mozione presentata da Pd, M5s e Una città in Comune (le forze di opposizione). L’atto d’indirizzo intende promuovere anche progetti di contrasto alla violenza di genere, aderendo a una legge regionale del 2009 che per altro prevede finanziamenti per 800mila euro. Il centrosinistra, come da regolamento, ha quindi raccolto il minimo di firme necessario (8) per mettere in votazione la “corsia preferenziale” per discutere l’atto in consiglio comunale. Ma la maggioranza di centrodestra – che sostiene il sindaco Michele Conti (Lega) – ha bocciato l’iter rapido. “Il voto contrario all’urgenza è inscindibilmente legato al merito di questa mozione – ha spiegato in aula Francesco Niccolai, di Fratelli d’Italia – La mozione, che intende promuovere questo avviso della Regione Toscana, secondo noi viola i principi educativi che spettano solo e soltanto alle famiglie per Costituzione che viene evocata solo a giorni alterni. Ci troverete sempre contro questo genere di mozioni che per noi rappresentano solo indottrinamento”. In sostanza poiché i progetti di contrasto alla violenza di genere riguardano anche una “formazione di una cultura di genere” e la “destrutturazione degli stereotipi” il centrodestra ci vede iniziative che possano portare alla violazione dei “principi educativi” esclusivi della famiglia e che quindi non possono essere delegati alla scuola.

A rispondere è la lista civica di sinistra Una Città In Comune: “Con l’espressione violenza di genere – si legge in una nota – si indicano tutte quelle forme di violenza da quella psicologica e fisica a quella sessuale, dagli atti persecutori del cosiddetto stalking allo stupro, fino al femminicidio, che riguardano un vasto numero di persone discriminate in base al sesso”, mentre Fratelli d’Italia – accusa la lista civica – ha affermato che i corsi nelle scuole contro la violenza di genere e la destrutturazione degli stereotipi sono “un indottrinamento a cui ci opporremo sempre, l’educazione dei nostri figli spetta alle famiglie”. La lista elenca tra l’altro una serie di episodi che – si spiega – suscita preoccupazione. Tra questi un post su facebook di un consigliere comunale della Lega che “derideva due maschi che si baciavano” e l’uscita del Comune di Pisa dalla Rete Ready, la Rete nazionale delle Pubbliche Amministrazioni contro le discriminazioni per l’orientamento sessuale e l’identità di genere. Le opposizioni tenteranno di nuovo di far discutere d’urgenza la mozione al prossimo consiglio comunale, la cui data è ancora da fissare.

Nella foto in alto il sindaco di Pisa Michele Conti

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