“Il maggior numero di decessi lo dobbiamo alle regioni amministrate dal centrodestra, che hanno sempre remato contro le misure restrittive“. È la risposta del microbiologo Andrea Crisanti, ora senatore del Partito Democratico, all’arringa di Giorgia Meloni, che nel suo primo discorso da premier alla Camera aveva detto: “Abbiano adottato le misure più restrittive dell’Occidente ma abbiamo avuto il maggior numero di morti”. Crisanti ha argomentato in un’intervista a la Stampa che “liberticide sono state le regioni del centrodestra, che prima hanno negato il virus e poi remato contro le necessarie misure restrittive”. In particolare il senatore del Pd ha citato la Lombardia, guidata dal leghista Attilio Fontana, in cui ci sono stati “disastri senza paragoni al mondo durante la prima ondata” perché “ha negato per parecchio tempo le pericolosità del virus”.

Il microbiologo ha rivendicato la strategia di prudenza adottata durante la pandemia, spiegando che “in Australia, Giappone, Nuova Zelanda e Corea hanno avuto un numero bassissimo di morti perché hanno adottato misure più restrittive delle nostre. Altro che approccio fallimentare”. Per Crisanti, la nuova presidente del consiglio ha un “approccio ideologico” sulla possibilità di nuove restrizioni in caso di un aumento dei casi covid. Per il senatore le parole di Meloni “sembrano prive di qualsiasi supporto scientifico, pronunciate da una smemorata”. Crisanti ha anche ricordato come un atteggiamento cauto rimane necessario perché i vaccini, pur avendo evitato decine di migliaia di morti in Italia, “non possono proteggere tutti quei milioni di anziani e fragili”.

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