I ‘falchi’ russi della guerra tornano ad attaccare Vladimir Putin. Se in mattinata era tornato a parlare il leader ceceno, Ramzan Kadyrov, con uno “stiamo rispondendo troppo debolmente” in riferimento agli attacchi ucraini in territorio russo e nelle quattro regioni annesse con i referendum illegali, le accuse più pesanti arrivano per bocca, stando a quello che scrive il Washington Post, di un fedelissimo del presidente: il fondatore della milizia Wagner Evgheny Prigozhin.

Non è la prima volta che l’oligarca diventato famoso con l’appellativo di “cuoco di Putin” esprime opinioni in contrasto con le strategie di guerra messe in campo dal capo del Cremlino, ma questa volta, sottolinea il quotidiano americano, questi appunti sono stati fatti direttamente a Putin, nel corso di un confronto diretto tra i due che è stato anche oggetto di discussione durante il briefing dell’intelligence americana, come spiegano due fonti dell’amministrazione ai reporter del Post.

Mentre Kadyrov chiede misure più severe nei confronti di Kiev affinché “capiscano che non si può nemmeno pensare di sparare nella nostra direzione”, il capo di Wagner manifesta le sue perplessità direttamente ai vertici dell’esecutivo russo. Tanto che, oltre a un confronto con Putin, ha anche avuto uno scontro con il ministro della Difesa, Serghej Shoigu. In questa seconda analisi, fornita sempre dai servizi di Washington, si approfondiscono le critiche di Prigozhin: l’operazione, a suo dire, fa troppo affidamento sui mercenari della Wagner che tuttavia non ricevono sufficienti finanziamenti e risorse. In un recente video pubblicato sui social, i contractor, proprio come le reclute, lamentano la mancanza di cibo ed equipaggiamenti.

Ma le critiche di Prigozhin sembrano puntare non solo al benessere dei propri dipendenti. Il suo obiettivo è quello di ottenere maggiore influenza politica. L’oligarca ha smentito, da parte sua, di aver avuto un colloquio diretto con Putin su questi temi, ma come ricorda il quotidiano Usa le parole riportate dalle loro fonti sono sulla stessa linea di quelle che Prigozhin ha già usato pubblicamente. “Quello che colpisce è la posizione politica pubblica di Prigozhin che solo fino a poche settimane fa preferiva rimanere in ombra. Io sono Evgheny Prigozhin, sono qui per dirvi la verità e completerò il lavoro”, ha riassunto una delle due fonti del quotidiano americano.

Intanto, nuove pesanti accuse arrivano da Kiev riguardo alle attività svolte dai mercenari Wagner. Dopo i video che mostravano l’oligarca reclutare carcerati nei penitenziari russi, oggi l’intelligence ucraina sostiene che il gruppo abbia iniziato a imbarcare in massa detenuti con gravi malattie infettive come Hiv ed epatite C da inviare al fronte. Più di cento persone malate, aggiungono, sono già state arruolate nella colonia correttiva numero 5 nel villaggio di Metalostroy, nella regione di Leningrado, come riporta Ukrainska Pravda. Per “marcare” i militanti infetti, il comando Wagner li costringe a indossare braccialetti rossi se affetti da Hiv e bianchi per l’epatite. Un modus operandi che ha fatto crescere l’indignazione anche tra i mercenari del gruppo, dato che sono già stati scoperti soldati catturati con Hiv ed epatite, “il che conferma le informazioni sul reclutamento di massa di prigionieri infetti”.

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