Fratelli d’Italia e Movimento 5 Stelle in forte crescita, Lega e Fi in calo, Pd a picco. A poco più di tre settimane dal voto del 25 settembre e alla vigilia della formazione del nuovo governo, continua il trend che ha contraddistinto l’andamento dei partiti nelle intenzioni di voto degli italiani. A scattare una fotografia del consenso è Alessandra Ghisleri su La Stampa. A sentire la sondaggista il partito di Giorgia Meloni ha guadagnato un punto percentuale rispetto al giorno delle urne, raggiungendo quota 27%: complice il calo di Lega (-0,3%, 8,5%) e Forza Italia (-0,8%, 7,3%), Fratelli d’Italia può contare quasi sul doppio dei voti dei suoi alleati messi insieme. Nel centrosinistra è da sottolineare la crescita del Movimento 5 Stelle, salito al 17,2% in 20 giorni: con +1,8% è il partito cresciuto maggiormente dalla data delle urne. Record al contrario, invece, per il Partito Democratico: è al 17,5%, in calo di 1,6 punti percentuali (il peggiore) e ormai tallonato dai grillini. Molto buono anche l’andamento di Azione-Italia Viva, che guadagna quasi un punto percentuale (+0,9) e con l’8,7% supera sia il Carroccio che Forza Italia.

Al netto delle intenzioni di voto, è interessante notare un altro aspetto: la maggior parte del campione di italiani coinvolto nella rilevazione pensa che nessuna forza politica rappresenta e si batte per le tematiche di sinistra (ambientalismo, pacifismo, difesa del precariato): si tratta del 33% degli intervistati. Chi ha risposto, tuttavia, pensa che a incarnare i temi della sinistra sia più il Movimento 5 Stelle (15,4%) che non il Partito Democratico (14%) o l’Alleanza Verdi-Sinistra (12%). Altra questione posta è quella della possibilità di avere dei tecnici nel governo di centrodestra. Attenzione: la domanda è stata posta prima dello scontro tra Berlusconi e Giorgia Meloni, quindi anche prima della rinnovata intesa tra i due raggiunta ieri, con la formazione del nuovo governo ormai a un passo. In tal senso, il 73,8% degli intervistati ha dichiarato di essere rassicurato dalla eventuale presenza di tecnici nell’esecutivo Meloni: una tendenza comune agli elettori di ogni partito, anche di Fratelli d’Italia. Situazione simili per il prossimo ministro dell’Economia: oltre il 52% degli intervistati vorrebbe un tecnico, con il 27% che invece preferirebbe un politico. Un trend, quest’ultimo, molto meno netto all’interno di Fratelli d’Italia, dove il 39,1% preferirebbe avere un politico al tesoro contro il 41% che vorrebbe un tecnico.

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