Zinedine Zidane apre la busta nera e sfila dal suo interno il cartoncino. Sul podio dal quale sta parlando è appoggiato il trofeo che sta per assegnare: il Pallone d’Oro, il premio inventato dai francesi della rivista sportiva France Football nel 1956 per celebrare il giocatore che più si è distinto nell’ultima stagione. Zidane lo ha vinto, 24 anni fa, nel 1998. Ora deve consegnarlo al miglior calciatore del 2022. Dietro l’ex di Real Madrid e Juventus, proiettati nello schermo sullo sfondo del palco, campeggiano i volti dei quattro finalisti. Sadio Mané, attaccante senegalese del Liverpool, Robert Lewandowski, nuovo centravanti del Barcellona, Kevin De Bruyne, trequarti del City di Guardiola e Karim Benzema, il bomber delle Merengues che quest’anno con il Real Madrid ha vinto Liga, Champions League e Supercoppa di Spagna da protagonista. Zinedine Zidane apre il cartoncino, abbassa gli occhi e legge il nome: “Un po’ di suspense, – scherza – il Pallone d’Oro 2022, e sono felicissimo di poterlo dire, è Karim Benzema”. Il premio francese, consegnato e vinto da un francese.

A 34 anni Benzema è il Pallone d’Oro più anziano dopo Stanley Matthews che vinse la prima edizione del prestigioso premio a 41 anni. Un trionfo meritato per il capitano del Real Madrid. Cresciuto nelle giovanili dell’Olympique Lione, con il quale ha vinto quattro campionati francesi consecutivi, si è traferito alle Merengues nel 2009. Tredici anni di esultanze sotto le tribune del Santiago Bernabeu sono valse a Benzema quattro vittorie della Liga, cinque Champions e quattro Coppe del Mondo per Club.

Dopo il duro colpo rappresentato dal non poter partecipare al Mondiale russo del 2018, poi vinto dalla Nazionale francese, per motivi extracalcistici, molti hanno creduto che la carriera dell’attaccante di origini algerine sarebbe andata in calo. Benzema invece è riuscito a fare un ulteriore step in avanti. Dopo la partenza di Cristiano Ronaldo in direzione Torino, l’attaccante francese è diventato il leader assoluto della squadra di Florentino Perez. Ha saputo guidare la transizione post CR7 senza drammi, soddisfacendo il palato ricercato dei tifosi dei Blancos, prima sotto le indicazioni del connazionale Zidane e poi sotto la guida di Carlo Ancelotti. E poi, a quasi 35 anni, è riuscito ad alzare ancora l’asticella. Nella stagione 2021-22 è stato capocannoniere della Liga e miglior giocatore spagnolo, segnando 50 gol fra tutte le competizioni disputate. Dopo 15 anni di dominio assoluto del binomio Messi-Ronaldo, interrotto solo dal trionfo di Luka Modric, altro storico volto madrileno, il Pallone d’Oro cambia destinazione. Torna in Francia, da chi lo ha inventato. Per andare a premiare, semplicemente, il calciatore più decisivo del mondo nel 2022.

Articolo Precedente

L’Inter “è in vendita”: per il Ft questa settimana inizia la ricerca di potenziali acquirenti

next
Articolo Successivo

Radja Nainggolan sospeso a tempo indeterminato dall’Anversa: stava fumando in panchina

next