“Difficile non provare amarezza nel sentire dai vertici del fu campo largo o sedicenti progressisti lanciare l’allarme sul Fontana putiniano o La Russa fascistà, quando sono stati loro ad aprire la strada al successo elettorale di questa destra dopo anni di vuoto pneumatico sui diritti civili, sui quali ora lanciano allarmi nei salotti tv”. E’ uno dei passaggi dell’intervento che Marco Cappato ha fatto al Congresso ‘Per la vita’ dell’Associazione Luca Coscioni, in cui ha raccontato di non aver votato alle ultime elezioni “per la prima volta non ho scelto tra il meno peggio”. E poi ha attaccato i leader dei partiti del cosiddetto campo largo, Pd e Movimento 5 stelle. “Le loro sono battaglie verbali, dopo che i loro presidenti delle Camere e i loro capigruppo non si sono mai battuti per la discussione delle leggi di iniziativa popolare. Sul fine vita hanno prodotto una vera e propria ‘legge bidone – prima firma Pd e M5S- che andava addirittura a indebolire i diritti previsti già riconosciuti dalla Corte Costituzionale. Pensavano di fare come sul Ddl Zan, per poi dare colpa alla destra cattiva”, ha aggiunto. “C’era la possibilità di vivere una storica primavera di partecipazione democratica con i referendum su Eutanasia e Cannabis, che avrebbe cambiato le sorti della politica italiana, perché Giorgia Meloni non avrebbe potuto presentarsi con l’immagine della leader vincente se fosse stato consentito al popolo italiano di batterla 4 mesi fa ai referendum. Eppure, durante la raccolta firme, non una parola a supporto da parte dei capi del Pd o dei 5 Stelle, non un’azione decisa a supporto, a differenza dei loro militanti, attivisti e volontari, persino di tanti loro parlamentari. I vertici si sono mobilitati nei corridoi per sabotarlo il referendum, con esecuzione materiale da parte della Corte costituzionale presieduta da Giuliano Amato. Finito di alzare gli striscioni contro questo o quello, è tempo di lavorare con tutti gli strumenti della Costituzione (dalle leggi di iniziativa popolare ai referendum) per difendere la libertà e la scienza. Noi continuiamo -nonostante tutto- a volerlo fare assieme”, ha concluso

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