El Salvador, Marocco, Islanda, India, Messico, Sri Lanka e Australia. Da quasi sette anni Alessia Piperno, la 30enne romana che ha chiamato i genitori per chiedere aiuto dopo essere stata fermata in Iran, viaggiava. E il giorno del suo compleanno aveva indicato la prossima meta in realtà un ritorno: il Pakistan. Per poter cercare di dare un aiuto alla popolazione dopo l’alluvione: “Tra pochi giorni inizierà il mio settimo anno in viaggio. Eppure quando mi guardo indietro, mi sembra ieri quando caricai il mio primo zaino sulle spalle, per raggiungere la terra dei miei sogni, l’Australia. Al tempo avevo appena compiuto 24 anni, mentre oggi ne compio 30. Mi ero ripromessa che a 30 anni mi sarei fermata, ed ora eccomi arrivata a questo giorno e mi chiedo “sono pronta a fermarmi? No, affatto”. Nel posto la giovane donna descrive le sue esperienze di viaggio, ma anche la voglia di essere utile e restituire quanto di bello ricevuto: “Questi anni sono stati i più belli della mia vita, i più vissuti, dove ho imparato e disimparato così tanto, dove ho incontrato popoli e amici meravigliosi, e dove ho scoperto le vera bellezza del nostro pianeta. Il mondo e la sua gente mi ha regalato più di quanto potessi desiderare, giorno dopo giorno, anno dopo anno. Mi sento carica di un energia che non riesco più a contenere solo per me stessa, ma sento il bisogno di doverla condividere con qualcun altro”.

Da qui l’obiettivo di tornare in Pakistan per cui aveva, secondo quanto scritto ottenuto il visto qualche giorno prima dell’arresto. “Per questo ho deciso di tornare in Pakistan. Purtroppo un mese fa, una forte alluvione ha colpito il paese del mio cuore, e in più di 365.000 persone hanno perso la loro casa. Non sono un muratore, non ho idea di come ricostruire una casa, ma anche i miei sogni un tempo mi sembravano impossibili. Quando il mondo ti da tanto, arriva il momento di dare tu qualcosa al mondo. “Esprimi un desiderio”. Mi ha urlato Haniieeh mentre soffiavo le candeline. Questa volta non ci ho dovuto pensare, ho un sogno pronto nella testa e nel cuore. Ricostruire un villaggio in Pakistan. E sapete qual è la cosa più assurda? Che so già che…ci riuscirò”.

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