“Dopo che per anni ho sopportato i peggiori insulti nei confronti di Giorgia, bugie e mistificazioni di tutti i tipi, calunnie vergognose che, detto per inciso, se in Italia sei di destra non riesci nemmeno a far condannare in un’aula di tribunale, sono davvero stufa”. Anna Paratore, madre di Giorgia Meloni, ha scritto una lettera in risposta al tweet di Rula Jebreal. La giornalista ha attaccato la futura presidente del Consiglio, commentando la notizia pubblicata dalla stampa spagnola su una condanna per traffico di droga del padre Francesco Meloni, nel 1995.

È una “pseudo giornalista“, si legge nel testo: “Si vergogni di attaccare mia figlia su un padre che è costato solo lacrime”. La lunga lettera è stata postata sui social da diversi parlamentari di Fratelli d’Italia, tra cui la deputata Elisabetta Gardini. “La mia storia con il padre delle mie figlie non è materia pubblica, così come non credo lo sia la vita di un uomo che è mancato già da svariati anni”, scrive la madre di Meloni. “L’ultima volta che le mie bambine e io lo abbiamo incontrato, è stato in un lontano pomeriggio intorno al 1988, a Villa Borghese, un giardino pubblico romano, dove Francesco Meloni aveva chiesto di rivedere le sue figlie dopo che da circa 5 anni non avevano sue notizie”. La lettera continua descrivendo l’incontro tra le bambine e il padre: “Fu un incontro inutile e superficiale, con due bimbette che a malapena si ricordavano di lui, e lui che si faceva chiamare Franco perché sosteneva che ‘papà‘ lo invecchiasse. Dopo di allora, il vuoto assoluto”.

Sono dovuti poi passare oltre vent’anni, spiega Paratore, per un nuovo contatto tra Francesco Meloni e sua figlia, quando Giorgia Meloni fu nominata alla vicepresidenza della Camera. Ma “Giorgia disse di no”, non volle incontrarlo di nuovo, racconta ancora la madre che riporta le parole della figlia: “Perché dovrei vedermi con una persona che se incontro per strada nemmeno riconosco? Non ho niente da dirgli”.

Quindi, Anna Paratore ha concluso la lettera con un attacco diretto a Rula Jebreal: “Si vergogni questa signora che attribuisce a Giorgia parole mai pronunciate, concetti violenti e stupidi mai partoriti soprattutto perché, a differenza di tanti bei faccini che fanno carriera sgomitando o grazie ad amicizie importanti, mia figlia scema non è e quando parla sa ciò che dice”.

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