Una nuova raffica di sanzioni contro la Russia per l’annessione del Donbass e di altre due regioni ucraine. La reazione di Usa e Gran Bretagna al discorso di Vladimir Putin non si è fatta attendere. Al termine della cerimonia, Washington e Londra sono passate al contrattacco. Il Dipartimento di Stato americano ha annunciato di aver colpito decine di società, centinaia di deputati, dirigenti e i vertici della Banca centrale russa.

A iniziare dalla governatrice Elvira Nabiullina, dalla sua vice Olga Skorobogatova e dai famigliari dei membri del Consiglio di sicurezza nazionale russo. Restrizioni sui visti saranno introdotti per oltre 900 dirigenti russi mentre il Tesoro sta inserendo quasi 300 deputati nella blacklist. I dipartimenti del Tesoro e del Commercio imporranno sanzioni e limitazioni all’export a qualsiasi compagnia, istituzione o persona che “fornisca sostegno politico o economico alla Russia per la sua cosiddetta annessione”, ha reso noto la Casa Bianca. Il Tesoro sta inoltre prendendo misure analoghe contro 14 società internazionali per il supporto alla catena di forniture dell’esercito russo.

Il ministero del Commercio, infine, sta aggiungendo 57 entità alla lista che limita le transazioni commerciali e intende garantire che le aziende fuori degli Usa siano limitate negli affari che possono fare con quelle presenti nella lista. Sovrapponibile la decisione del governo britannico. Come comunicato dal Foreign Office, verrà introdotto il divieto di esportazione per quasi 700 beni che sono cruciali per le capacità industriali e tecnologiche russe e, anche in questo caso, verrà sanzionata Nabiullina. A causa delle nuove sanzioni, ha spiegato Londra, Mosca perderà l’accesso ai principali servizi occidentali da cui dipende.

Nabiullina è ritenuta da Washington “uno degli alleati più efficaci” di Vladimir Putin per le capacità dimostrate nel tenere a galla l’economia del Paese nonostante le sanzioni occidentali. I dirigenti americani, riferisce la Cnn, ammettono a denti stretti che Nabiullina, in carica dal 2013, ha saputo guidare bene l’economia russa, come aveva già dimostrato con le meno severe sanzioni per l’annessione della Crimea. Questa volta la governatrice della Banca centrale di Mosca ha abilmente aumentato i tassi di interesse, imposto il controllo dei capitali e cercato punti deboli e alternative per far sopravvivere un’economia sotto assedio. “Un buon dirigente della banca centrale può fare cose che tengono a galla la valuta”, aveva detto un alto dirigente Usa poco dopo l’invasione russa dell’Ucraina. “Hanno un ottimo capo della Banca centrale, lo sapevamo allora e lo sappiamo ora”, aveva aggiunto dopo le prime misure prese da Nabiullina.

Le nuove sanzioni sono una riposta “al fraudolento tentativo russo di cambiare i confini internazionalmente riconosciuti dell’Ucraina”, ha detto il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, sottolineando che sono stati colpiti in totale 910 individui “compresi membri delle Forze armate russe, ufficiali bielorussi e agenti russi per la violazione della sovranità, integrità territoriale e indipendenza politica dell’Ucraina”. Nella lista è anche inserito Ochur-Suge Mongush, militare russo ritenuto colpevole “di gravi violazioni dei diritti umani ai danni di un prigioniero di guerra ucraino”. Inoltre Blinken ha espresso “un chiaro monito, sostenuto dai leader del G7: noi considereremo responsabile ogni individuo, entità o Paese che fornisce alla Russia sostegno politico o economico nei suoi tentativi illegali di cambiare lo status del territorio ucraino”.

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