Una fuga di cervelli che coinvolge i giovani a partire dagli anni dell’università, unita a un tessuto economico e sociale che non favorisce la formazione di nuovi imprenditori. È l’istantanea di alcune aree del Mezzogiorno, con le imprese che sono solo il 18,5% di quelle presenti sul territorio nazionale – lo sottolineano i dati Sace – e che generano il 15% del fatturato del paese. Per trasformare l’economia del sud Italia arriva Jazz Inn, un festival per portare l’innovazione dove di solito fa fatica ad arrivare. C’è un partner d’eccezione: Invitalia, l’agenzia nazionale per lo sviluppo di proprietà del Ministero dell’Economia. La tappa 2022 dell’evento farà tappa a Roseto Capo Spulico, in provincia di Cosenza, dal 27 settembre al 1 ottobre.

L’obiettivo dell’agenzia è offrire “la propria competenza e consulenza a chi vorrà proporre un’idea di impresa”. Gli imprenditori quindi incontreranno Invitalia nel Castello Federiciano del borgo calabrese, dove i business plan che verranno finanziati potranno contare anche sui fondi del Piano nazionale per la ripresa e resilienza dedicati alle imprese. Collaborazione tra pubblico e privato, per unire creatività e fondi per lo sviluppo.

“Si tratta di una completa novità”, spiega Andrea Mazzotta della Fondazione Ampio Raggio, che insieme al comune organizza Jazz Inn. Il territorio si apre all’innovazione e l’innovazione va incontro al territorio per smettere di parlare di innovazione e cominciare a farla. Gli aspiranti imprenditori hanno colto l’opportunità e si sono subito presentati ai desk di Invitalia. “La portata dell’evento è notevole”, sottolinea Mazzotta: ad esempio, Infratel offre tre anni di connessione internet gratuita a tutti i comuni che ne fanno richiesta. Un modo per favorire la digitalizzazione delle imprese, fondamentale per essere più competitivi sul mercato.

Nel programma di Jazz Inn c’è anche la stesura della Carta di Roseto, per codificare i risultati ottenuti nei cinque giorni del festival. “L’incontro tra le diverse parti – imprenditori, enti territoriali e finanziatori – è uno degli elementi da rendere replicabili in altri piccoli comuni italiani”, argomenta Mazzotta. L’evento così diventa una best practice da replicare in altri borghi del paese. Non a caso la sindaca di Roseto, Rosanna Mazzia, è anche presidente dell’Associazione borghi antichi d’Italia. “Di solito si devono fare più di 150 chilometri per raggiungere Invitalia e i finanziatori, in questi giorni sono arrivati loro da noi”, spiega Giovanni Pirillo che collabora con il comune per l’evento. L’innovazione che arriva sul territorio si inserisce nel quadro di uno sviluppo sostenibile, generando “ricadute economiche e sociali misurabili”, conclude l’organizzazione.

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