È sparita da sedici anni e non l’hanno mai ritrovata. Nuove intercettazioni fanno nascere altri dubbi su che fine abbia fatto Sonia Marra, scomparsa a Perugia il 16 novembre 2006. In un dialogo tra un seminarista e un prete, pubblicato per la prima volta nel libro L’umo nero di Alvaro Fiorucci, si sentono parole inquietanti sulla fine che potrebbe avere fatto la ragazza: “A quella l’hanno tritata”.

All’epoca della scomparsa Marra aveva 25 anni ed era una studentessa fuori sede nel capoluogo umbro. Il giorno della sparizione la madre avrebbe chiamato la figlia diverse volte, senza ricevere alcuna risposta. Nascono da subito i sospetti che con il passare delle ore e dei giorni diventano prima timori, poi disperazione. Le forze dell’ordine iniziano a cercare la ragazza il giorno dopo la scomparsa, ma senza risultati. Sul caso Marra si apre un processo nel 2011, con imputato Umberto Bindella accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere, che si conclude con l’assoluzione definitiva nel 2021. Nelle motivazioni della sentenza della Corte di Cassazione, riportate dalla trasmissione Chi l’ha visto, si legge che “gli spostamenti dell’imputato, tra le 16:20 e le 19:30, sono accertati e incompatibili con la commissione da parte sua dell’omicidio”.

La famiglia di Sonia Marra ha sempre continuato a chiedere verità, soprattutto la sorella Anna: “Vorrei fare un appello alle istituzioni e alla popolazione di Perugia per la scomparsa di mia sorella, in quanto dopo l’assoluzione in Cassazione dell’unico imputato il giallo non è stato ancora risolto”. A indirizzare possibili nuove indagini è, appunto, un’intercettazione fatta dai Carabinieri di Todi all’interno di un’inchiesta su un presunto traffico di stupefacenti. Un seminarista riferisce a un prete: “A quella ragazza sai che hanno fatto? A quella l’hanno tritata” perché avrebbe “sentito cose che non doveva sentire”. Dalle registrazioni emerge anche che Marra sarebbe stata incinta al momento della scomparsa.

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