Il segnale è arrivato da Guido Crosetto, cofondatore di Fratelli d’Italia e tra i più vicini a Giorgia Meloni. Intervistato da Avvenire, parlando dell’autunno “terribile” che si prospetta, ha evocato “un governo dei migliori” in caso di vittoria di Fdi alle prossime elezioni. Di nuovo? Lo scenario ricorda quello da cui il Paese è appena uscito con Mario Draghi presidente del Consiglio e sorprende che a tirarlo fuori sia proprio chi i tecnici li ha sempre contestati (e ne è pure stato all’opposizione). L’ipotesi non è campata per aria, in un momento di profonda incertezza per tutti e mentre le forze politiche puntano alla sopravvivenza. E non è un caso che l’unico a prendere posizione sulla proposta, durante l’evento di lancio del programma M5s, sia stato Giuseppe Conte: “Preparano l’accozzaglia”, ha detto. “C’è aria di grandi intese, ma noi non ci saremo“. E pure: “Sono pronti a tirare fuori un altro nome della comunità finanziaria”. Crosetto, che nel dialogo con il quotidiano dei vescovi, aveva detto esplicitamente che Meloni sarà pronta a contattare tutti i leader, ha dichiarato che l’ex premier non sarà tra questi. E ha anche precisato che non intendeva “governo dei migliori”, ma un presunto governo “con le migliori persone, tra quelle che condividono il suo progetto di rinnovamento vero dell’Italia”.

Le parole di Crosetto – Ma cosa ha detto esattamente Crosetto? L’intervista lascia pochi dubbi sulle intenzioni. “Stiamo per entrare in una guerra diversa, ma mostruosamente spietata”, è stata la premessa fatta con Avvenire. “Sarà un autunno terribile: la povertà si impennerà, molte attività economiche chiuderanno… E se l’Italia si vorrà salvare, se vorrà davvero sopravvivere, dovrà unire tutte le energie migliori. E tutte vuol dire tutte”. E “ci saranno momenti in cui bisognerà remare tutti in una direzione. Non solo tutti i migliori, ma tutti quelli che potranno imbracciare un remo, al servizio dell’Italia”. Il cofondatore Fdi ha anche assicurato: “Giorgia” Meloni “non arriverà alla guida del Paese per fare la donna sola al comando”. “Se l’Italia si vorrà salvare”, è stato il suo ragionamento, “dovrà unire tutte le energie migliori”, perché “da questo mare in tempesta non si esce da soli, bisognerà remare tutti in una direzione”. Per Meloni, ha dichiarato il suo consigliere, “sarebbe irresponsabile non chiedere impegno a chiunque possa dare una mano per tirare fuori l’Italia da queste sabbie mobili”. Ma non solo. Crosetto ha specificato che la leader Fdi sarà pronta al dialogo con tutti i leader politici: “Quando sceglierà la classe dirigente, non vorrà sapere chi hai votato”. Quindi ha chiuso: “Il Paese viene prima dei partiti. Sempre. E in un momento così ancora di più. Per il bene dell’Italia, Giorgia Meloni, chiamerebbe Letta senza nessuna esitazione, così come Conte o Calenda. Se è in gioco il destino dell’Italia, tutti devono collaborare. Penso che i primi ad averne piena consapevolezza siano Mattarella e Draghi”.

Conte: “Noi non ci saremo” – Il primo (e unico finora) a rispondere alle sirene dell’ennesimo accordo bipartisan è stato Conte. Intervenendo durante la presentazione del programma M5s e proprio di fronte alla platea dei futuri candidati alle politiche, ha garantito: “Noi non ci saremo”. Rivolgendosi ai suoi ha detto: “Non sentite già aria di nuove larghe intese? Che c’è una campagna molto strana con la candidata avvantaggiata nei sondaggi che dosa le uscite…Mi ha colpito molto lo spin doctor della Meloni, Crosetto, che su Avvenire accenna al fatto che si potrà fare un altro governo dei migliori. Sono già pronti a tirar fuori un altro esponente della comunità finanziaria, c’è sempre il migliore dei migliori. Lo diciamo chiaramente: no ad accozzaglie e larghe intese – lo abbiamo fatto una volta perché il paese era in braghe di tela, per senso di responsabilità – noi non ci saremo”.

E Crosetto fa un passo indietro – La precisazione del consigliere della Meloni è arrivata poco dopo. Su Twitter, appena dopo aver sentito le dichiarazioni dell’ex presidente del Consiglio, ha accusato Conte di aver travisato le sue parole: “Conte parla senza capire. Ho detto che Giorgia Meloni cercherà di fare un Governo con le migliori persone, tra quelle che condividono il suo progetto di rinnovamento vero dell’Italia. Lui ci ha tenuto a far sapere che non ne farà parte! Era chiaro, che non fosse tra quelle”. Una precisazione che cambia l’orientamento di quello che in realtà ha detto ad Avvenire. Del resto già in mattinata a preoccuparlo era stato il titolo scelto dal quotidiano: “Crisi choc, Meloni non farà da sola. Serve subito un governo dei migliori“. E Crosetto si era affrettato a twittare: “Come accade spesso, con quasi tutti i quotidiani, i titolisti leggono altri articoli, rispetto a quelli che titolano”. Resta il fatto che l’ipotesi sta circolando da un po’. E due giorni fa a tirarla in ballo è stato Carlo Calenda: il leader di Azione si è offerto per “un governo di unità nazionale, anche con Meloni”.

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