Diecimila persone che ballavano la musica Paul Kalkbrenner al cospetto del tempio di Hera. Un colpo d’occhio pazzesco quello andato in scena nel Parco di Selinunte, a Castelvetrano, un tempo “regno” del boss latitante Matteo Messina Denaro. È sulla costa sud-occidentale della Sicilia che si è svolto l’evento “Musica & Legalità”, organizzato insieme alla mostra dell’Ansa “L’eredità di Falcone e Borsellino“. Un’iniziativa promossa dalla testimone di giustizia Valeria Grasso.

Nel cuore del parco archeologico più grande d’Europa il dj tedesco Paul Kalkbrenner, uno dei nomi più noti a livello internazione nel mondo della musica elettronica, è stato la star dell’Unlocked Music Festival. Una folla festante di ragazzi provenienti da tutta Europa che nonostante la serata afosa, rinfrescata dal getto degli idranti, hanno potuto assistere al concerto e alla magia del tramonto sull’Acropoli.


Ospite dell’evento era il Capitano Ultimo, il colonnello dei carabinieri Sergio De Caprio che nel 1993 arrestò Totò Riina. “Sono diventato uomo grazie alla Sicilia e al popolo siciliano. Abbiamo combattuto contro l’arroganza, la violenza, contro la mafia” ha detto l’ufficiale rivolgendo un invito a tutti i giovani presenti: “La lotta alla mafia deve essere una lotta di popolo. Niente può fermare il vostro amore, la vostra rabbia, la vostra dolcezza, la vostra voglia di libertà. E quest’amore fa paura e devono avere paura di voi”. Anche Valeria Grasso, l’imprenditrice che vive sotto scorta dopo avere denunciato il clan dei Madonia, storica famiglia mafiosa del mandamento palermitano di San Lorenzo, ha lanciato un appello: “Lo Stato non può e non deve abbandonare chi si si ribella al pizzo, chi si oppone alla mafia e diventa un perno fondamentale per la lotta alla criminalità. Chi ha denunciato deve essere sostenuto, supportato, deve fare la differenza. E la differenza la fanno i fatti e non le parole”.

I giovani presenti alla manifestazione hanno potuto visitare anche la mostra fotografica dell’Ansa “L’eredità di Falcone e Borsellino”, allestita all’ingresso del Parco, che ha fatto tappa a Selinunte nell’ambito del tour in tutta la Sicilia per ricordare i trent’anni delle stragi del ’92. La mostra racconta attraverso immagini inedite e i testi dell’agenzia, la vita dei due magistrati uccisi dalla mafia: dall’infanzia nel rione palermitano della Kalsa all’ingresso in magistratura, fino alla nascita del Pool antimafia, al maxiprocesso e alle stragi del ’92, ma anche la ribellione della società civile e gli arresti dei grandi boss latitanti. L’ultimo ancora in circolazione è Messina Denaro.

*Foto di Davide Faraci

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