Cinque persone sono state arrestate: quattro con l’accusa di tentato omicidio e una per estorsione, in seguito all’agguato con sparatoria nei confronti di Alessio Marzani. Al centro dell’indagine conclusa dai carabinieri di Ostia ci sono Elvis Demce, considerato il capo della nuova criminalità romana, l’ex calciatore delle giovanili della Lazio, Daniele Corvesi e infine Matteo Costacurta, il rampollo della nobiltà romana con “la passione per il crimine”. L’esecuzione delle cinque misure di custodia cautelare in carcere è stata disposta dal gip Andrea Fanelli, su richiesta dei sostituti procuratori di Roma, Mario Palazzi e Francesco Cascini.

Marzani è stato vittima di un agguato nell’ottobre del 2020, quando tre colpi di pistola lo hanno raggiunto prima al torace e poi al fianco mentre si trovava ad Acilia. La vittima è riuscita a rifugiarsi dentro ad un palazzo, dove i carabinieri lo hanno soccorso appena in tempo: è stato operato al San Camillo, poi dimesso con 45 giorni di prognosi. Da quel momento è iniziata l’indagine da parte dei carabinieri, che ha portato fino all’esecuzione delle cinque misure di custodia cautelare. Dalle ricerche è emerso il mandante dell’omicidio: Daniele Gallarello, un narcotrafficante attivo tra Acilia e Ostia. A quanto è stato riportato, Gallarello ha consegnato 15mila euro a Elvis Demce affinché lo aiutasse ad individuare una coppia di killer disposti ad uccidere Marzani. La vittima, infatti, pretendeva mille euro al mese (per un totale di circa 40mila euro) come risarcimento e mantenimento, per essere stato arrestato in seguito allo spaccio di cocaina e non aver fatto i nomi dei suoi datori di lavoro.

Così è emerso il nome di Costacurta come esecutore: “Lo mannamo a giocà a briscola e tresette co’ San Pietro” hanno detto Demce e Corvesi, intercettati. “San Pietro” è uno dei soprannomi di Matteo Costacurta, romano di 38 anni, incaricato di eseguire l’omicidio di Marzani e ora indagato per estorsione. Costacurta è soprannominato anche “Il Principe” per le sue nobili origini, porta infatti il cognome di una famiglia aristocratica veneta. Oltre a questo il 38enne possiede delle case all’Olgiata, dei bed and breakfast in zona San Pietro, una passione per il Polo ed è un partecipante fisso delle feste organizzate a Porto Cervo. Eppure ha “un’altissima indole criminale“, secondo quanto riportato dagli investigatori. Appena Corvesi ha inviato a Costacurta la foto della presunta vittima, l’esecutore ha risposto: “Ha una grandissima faccia di m…, durerà poco“.

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