Un giorno intero, 24 ore di lavoro, Giovanni Buccoliero, 61 anni, primario facente funzioni del reparto di Medicina dell’ospedale Giannuzzi di Manduria (Taranto), si è accasciato ed è morto, probabilmente colpito da infarto. La Fnomceo, Federazione nazionale Ordini dei medici, esprime cordoglio ma punta il dito contro la “drammatica carenza di personale” sanitario e gli errori che l’hanno determinata e la alimentano. Un caso “inaccettabile”, non si può accettare “che siano gli operatori a scontarli con la salute e persino con la vita“, dichiara il presidente Fnomceo Filippo Anelli, che ha ricordato il primario deceduto aprendo a Roma il Consiglio nazionale della Federazione.

Dalla struttura ospedaliera, come scrive il Corriere della Sera, viene confermato che la carenza di organico costringe tutti a turni infiniti. “Siamo sotto organico e Giovanni, come tanti di noi, faceva anche da tappabuchi. Martedì sera, arrivando in ospedale, ha lavorato dodici ore al Pronto soccorso. Poi, dalle 8 del mattino successivo, altre dodici in reparto rientrando a casa solo mercoledì sera. Giovedì mattina era poi regolarmente in reparto a fare le visite ed è morto praticamente in corsia” raccontano i colleghi. Si è allontanato per andare in bagno ed è lì che stato trovato.

“Quanto accaduto ieri all’ospedale di Manduria, dove un medico è deceduto dopo un malore mentre visitava i pazienti, è inaccettabile. Nel suo reparto, con 20 posti letto ordinari e 8 dedicati ai pazienti con Covid, erano rimasti solo 5 medici in servizio, costretti a turni di lavoro massacranti, senza la possibilità di andare in ferie o di riposarsi adeguatamente per poter assicurare il servizio” sottolinea Arturo Oliva, presidente Federazione Cimo-Fesmed Puglia, sindacato che “per ricordare il dottor Buccoliero” propone “al presidente dell’Ordine dei medici di Taranto, Cosimo Nume, di invitare tutti i colleghi a lavorare con il lutto al braccio, nella speranza che quanto successo non accada mai più”.

“Il dottor Buccoliero, stimatissimo dai colleghi e sempre disponibile per i suoi pazienti, era tra i più impegnati a coprire i turni – spiega Oliva in una nota – E queste sono le conseguenze di un’organizzazione del lavoro scellerata, che continua a poggiarsi unicamente sul sacrificio e la responsabilità del personale sanitario. Non è possibile pensare di continuare a lavorare in questo modo. Abbiamo più volte chiesto a tutti i nostri interlocutori l’adozione di misure straordinarie per sopperire alla carenza di personale, incentivando i medici a partecipare ai concorsi e convincendo i colleghi a continuare a lavorare negli ospedali della Regione. Molti invece continuano a fuggire da una vita lavorativa insostenibile, e finché non cambieranno le cose non si può biasimare la loro scelta”. “Ci stringiamo intorno al dolore della famiglia del dottor Buccoliero e continueremo a lottare con ancora più convinzione per il rispetto dei diritti dei medici – prosegue il presidente regionale Cimo-Fesmed – Quello alle ferie e al riposo settimanale è previsto dall’articolo 36 della Costituzione, sebbene le istituzioni sembrino averlo dimenticato”.

I carabinieri hanno acquisito documenti, tabulati, orari e turni di servizio nell’ospedale Giannuzzi di Manduria, riferiti all’attività del medico. L’acquisizione dei documenti è stata disposta dal procuratore di Taranto, Eugenia Pentassuglia per valutare eventualmente l’aperura di una inchiesta. Intanto, la Cgil di Taranto ha annunciato un presidio che si terrà mercoledì 27 sotto la sede dell’Asl, in viale Virgilio. “La situazione della sanità tarantina – afferma il segretario provinciale Paolo Peluso – meritava di essere approfondita immediatamente, mentre siamo ancora in attesa di una convocazione da parte dell’Azienda sanitaria di Taranto a cui all’indomani della tragica scomparsa del medico del Giannuzzi di Manduria, avevano chiesto di far presto. Per questo credo che si debba passare alla mobilitazione per evitare che la condizione di allarme che vive il bisogno di salute del territorio, possa pian piano scomparire dai radar”. “Pronti alla mobilitazione in assenza di risposte”, sottolineano il segretario generale Uil Fpl Emiliano Messina e Cosimo Lodeserto e Nicola Amati per la Uil Fpl Medici, scrivendo al direttore generale dell’Asl di Taranto Gregorio Colacicco e ribadendo la richiesta di “un incontro urgente sulle condizioni di lavoro e sui turni di servizio del personale“. L’acquisizione degli atti, a quanto si apprende, fa parte di verifiche preliminari avviate dai carabinieri su richiesta della Procura di Taranto, che sta vagliando la vicenda. Al momento, però, precisano fonti vicine alle indagini, non è stato aperto alcun fascicolo né formalizzata una ipotesi di reato.

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