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Draghi, replica durissima che chiude la porta a Conte: attacco ai 5 Stelle su reddito, salario minimo e superbonus. Poi chiede la fiducia

Riprendendo la parola a Palazzo Madama, il presidente del Consiglio ha risposto a chi lo ha accusato di volere "i pieni poteri": "Siete voi che decidete", ha detto. E ha poi replicato direttamente al capogruppo 5 stelle
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Un duro attacco ai partiti durante le comunicazioni in Aula della mattina. Una replica ancora più dura e, questa volta, rivolta direttamente al Movimento 5 stelle. Mario Draghi si è presentato davanti a Palazzo Madama per dare le sue condizioni per andare avanti, ma gli interventi hanno provocato reazioni ancora più nette. E il rischio, sempre più concreto, che si torni a elezioni. Il presidente del Consiglio ha preso la parola visibilmente innervosito e ha chiuso chiedendo la fiducia. E andando, di fatto, alla conta.

La replica di Draghi – “La mia sarà una replica breve”, ha esordito, “per primo ringrazio tutti coloro che hanno sostenuto l’operato del governo con lealtà e partecipazione. Il secondo punto, rispondo alle osservazione fatta dai senatori Licheri, Santanché” e altri in cui “sembro quasi mettere in discussione la natura della nostra democrazia, come se avessi detto che non è parlamentare. La democrazia è parlamentare ed è la democrazia che rispetto e riconosco. Vorrei rileggere esattamente le cose che ho detto”, ha aggiunto il premier tornando sui passaggi che gli erano stati ‘contestati’. Da parte di Draghi, “niente richieste di pieni poteri, va bene? – rimarca il presidente del Consiglio senza nascondere il disappunto – volevo rispondere a questo appunto ché è importantissimo“. E ancora: “Il sostegno che ho visto nel paese”, “mi ha indotto a riproporre un patto di coalizione e sottoporlo a vostro voto, voi decidete. Niente richieste di pieni poteri”.

Poi il presidente del Consiglio si è rivolto direttamente al capogruppo M5s in Senato Ettore Licheri. “Sul salario minimo ho detto quello che dovevo dire, c’è una proposta della commissione europea, abbiamo aperto un tavolo con i sindacati e Confindustria, continueremo la discussione qualunque sia la vostra decisione oggi”. E ha sottolineato che “c’è una proposta che non veda l’imposizione, il diktat del governo sul contratto di lavoro“. Poi, affrontando l’altro tema centrale per il Movimento 5 stelle, ha continuato: “Sul reddito di cittadinanza ho sempre detto che è una cosa buona, ma se non funziona è una cosa cattiva“. Quindi, ha affrontato l’altra questione che ha creato tensioni e problemi con il Movimento 5 stelle: “Per il Superbonus, il problema sono i meccanismi di cessione. Chi li ha disegnati senza discrimine o discernimento? Sono loro i colpevoli di questa situazione per cui migliaia di imprese stanno aspettando i crediti. Ora bisogna riparare al malfatto e tirare fuori dai guai quelle migliaia di imprese”. Infine ha risposto alle accuse della destra che, stando alle ricostruzioni, avrebbe richiesto un intervento sui temi etici: “Voglio essere chiaro, c’è stato un rimprovero sul perché il governo abbia deciso di non intervenire su temi come la cannabis, lo ius scholae, il dl Zan, temi di origine parlamentare, per la sua natura di governo fondato su una ampia coalizione di unità nazionale”. E ha chiuso: “Non ho molto altro da dire e chiedo sia posta la fiducia sulla proposta presentata dal senatore Casini”.

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