Il fuoco e il fumo avvolgono tratti di autostrade e ferrovie nel Paese, che brucia per il caldo record. Le temperature torride tornano a mettere in allarme la montagna, dalla Valle d’Aosta al Veneto, e aggravano l’emergenza siccità in Lombardia. Nelle ultime ore le fiamme dividono in due l’Italia, con tutti i treni interrotti per un paio d’ore sulla linea Roma-Firenze per un vasto incendio di sterpaglie e bosco nell’Orvietano. Un altro dei tanti maxi roghi, sul Carso, ha portato alla chiusura dell’autostrada A4 nel percorso che va da Redipuglia a Lisert, con il personale in servizio alla barriera autostradale costretto ad evacuare sotto l’intervento dei vigili del fuoco, impegnati a spegnere le fiamme anche con elicotteri e canadair. L’incendio divampato ha poi coinvolto anche la rete di trasmissione nazionale, che ha subito un blocco: nel pomeriggio il blackout generale si è verificato a Trieste, Muggia e nei Comuni vicini. Per fortuna sono poi state contro-alimentate le utenze e la corrente elettrica è ripartita gradualmente.

Un trentina di squadre dei pompieri sono state impegnate in Versilia, dove oltre 360 gli ettari di boschi sono andati a fuoco per per oltre 24 ore sulle colline di Massarosa, a Lucca: un centinaio gli evacuati. Lo stato della vegetazione stressata dalla siccità e il vento soffia sull’area hanno reso difficili le operazioni di spegnimento, con salti di fiamme che hanno innescato nuovi incendi anche a molti metri di distanza dal fronte di fuoco. La Regione Piemonte ha invece dichiarato lo stato di massima pericolosità per gli incendi boschivi su tutto il territorio a partire dalle prossime ore. A Roma e provincia sono stati una quarantina in un solo giorno gli interventi dei vigili del fuoco legati agli incendi, anche in città.

Interventi difficili anche a Bolzano, dove da una settimana la temperatura massima è oltre 35 gradi e l’ondata di caldo ha raggiunto anche l’alta valle Isarco, a Vipiteno sono stati raggiunti i 32 gradi. Il caldo si fa sentire anche in alta montagna, ma non solo in Alto Adige. In Valle d’Aosta i temporali potrebbero innescare un mix micidiale. Per questo sono state attivate misure preventive di protezione civile ai piedi del ghiacciaio di Planpincieux, monitorato fin dal 2013: c’è allerta per uno scenario che coinvolge un volume di ghiaccio a potenziale crollo di 400 mila metri cubi. Il Veneto ha vissuto finora la giornata più calda del 2022, con massime di 36 gradi registrate a Fossalta di Portogruaro (Venezia) e a Castelfranco (Treviso). In molte altre città e centri minori della fascia centrale i termometri hanno sfiorato i 34-35 gradi ma l’apice è atteso per il fine settimana. Clima torrido in montagna, con 27 gradi a Cortina, e 11 sopra zero ai 3.200 metri di Punta Rocca, sulla Marmolada, dove il 3 luglio si è verificato il distacco disastroso del seracco del ghiacciaio.

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