Prima elettrificata e poi elettrica, in ogni caso anche con motori diesel e benzina non mild hybrid. È la tabella di marcia che accompagna il debutto della nuova Opel Astra Sports Tourer, erede della Kadett Caravan, la station wagon della casa del Fulmine che festeggia i 60 anni nel 2023, quando arriverà sul mercato anche la declinazione a zero emissioni. L’undicesima generazione, la sesta come Astra (un nome che nel Regno Unito era stato impiegato da Vauxhall fin dagli anni Ottanta), è stata battezzata dal costruttore tedesco del gruppo Stellantis come il suo “manifesto stilistico”.

Esibisce un lungo cofano, linee tese, carrozzeria bicolore (che non sarà di serie per tutti gli allestimenti) e, fra le altre cose, anche un posteriore molto diverso rispetto a quello della 5 porte. Intanto perché la targa si trova sul portellone (che si può aprire anche con il solo movimento del piede) e non nel paraurti e poi perché la soglia di carico è a soli 60 centimetri da terra. La funzionalità del bagagliaio è uno degli elementi sui quali punta questo nuovo modello, accorciato di 60 millimetri in lunghezza (4,64 metri), ma con 5,7 centimetri di passo in più (2,73 metri). Con i sedili in configurazione normale, il vano arriva a 103 centimetri, che salgono a 185 abbattendoli. Il doppio fondo con rivestimento inclinabile fino a 45° offre anche uno spazio specifico ad incastro per riporre la copertura ed ampliare così il volume verso l’alto. La capacità complessiva è addirittura aumentata di una sessantina di litri (597) con gli schienali in posizione verticale, mentre quando sono abbattuti è rimasta sostanzialmente invariata (1.634) nonostante le diverse proporzioni. La capacità della variante plug-in è invece compresa fra i 516 e i 1.553 litri.

La nuova Astra station wagon è imbottita di tecnologia, tra e fari Intelli-Lux Led Pixel Light con 168 elementi (oltre dieci volte quelli della generazione attuale), anche se ci sarà da attendere l’ufficializzazione del listino per capire cosa sarà di serie. Di sicuro si lascia apprezzare parecchio la nuova plancia nella quale sono integrati due schermi da 10” (quello per l’infotainment con il sistema wireless per collegare Apple CarPaly e Android Auto è girato verso il conducente) e una esigua selezione di comandi manuali.

L’abitacolo, anche a andature elevate (indipendentemente dall’alimentazione), assicura un’insonorizzazione davvero notevole, senz’altro degna di una vettura premium. Dal punto di vista ergonomico, chi ha curato gli interni avrebbe forse potuto ridurre l’ingombro della consolle centrale e optare per plastiche meno dure nella parte bassa, quella dove tocca il ginocchio di chi sta al volante. E se chi guida è piuttosto alto, chi occupa il sedili dietro non ha troppo spazio per le gambe.

Grazie alla nuova piattaforma (la metà dei componenti sono nuovi rispetto a quella uscente) la Astra Sports Tourer può venire equipaggiata anche con sistemi ibridi e motori elettrici. Al lancio, oltre al milledue turbo benzina da 110 e 130 Cv (205 e 230 Nm di coppia) e al parsimonioso millecinque a gasolio da 130 Cv e 300 Nm accreditato di un consumo che scende a 4,4 l/100 km, c’è il top di gamma: la plug-in da 180 Cv e 360 Nm (ne seguirà uno da 225 Cv). Il sistema è brillante e sulla familiare della casa del Fulmine ha un’erogazione che diventa anche molto divertente impostando la modalità di guida “Sport” (le altre sono Hybrid ed Electric). Il consumo dichiarato nel ciclo misto è compreso fra 1,1 e 1,2 l/100 km. Nel test drive tedesco di un’ora e mezzo per un totale di quasi cento chilometri il computer di bordo ne ha contabilizzato uno di 2,6 l/100 con il 68% del tragitto percorso a zero emissioni: all’arrivo, naturalmente, la batteria da 12,4 kWh per il cui rifornimento completo servono un’ora e 55 minuti è completamente scarica.

Molto bene impostata su strada, è precisa e aerodinamica (il Cx è inferiore a 0,28), il che contribuisce a spiegare l’elevato comfort acustico dell’abitacolo. La trasmissione automatica a 8 rapporti è morbidissima nei cambi, almeno quanto è efficiente l’elettronica che decide i passaggi tra motore termico ed elettrico. Con i suoi 225 orari di velocità massima (135 in modalità elettrica) e il suo spunto da 0 a 100 in 7,7 secondi è in grado di soddisfare quasi ogni palato. Il sistema ibrido integra il turbo benzina da 1.6 litri e 150 cavalli all’unità elettrica da 110. I prezzi partono da 26.650 delle declinazione a benzina. Per la variante plug-in serviranno almeno 37.700 euro.

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