L’obiettivo, dice il ministro per l’Innovazione Vittorio Colao, è una “Schengen del digitale”: servizi, pagamenti e documenti accessibili per smartphone e senza frontiere europee. E la novità più attesa sarà la patente di guida in formato digitale che sarà disponibile sull’app Io, già diffusa in questi anni perché utilizzata per il green pass. Come funzionerà? Durante i controlli quindi sarà sufficiente mostrare il Qr code presente sull’applicazione, non sarà più necessario possedere la carta fisicamente e sarà valida in tutta Europa. Tra gli altri progetti indicati da Colao anche la tessera elettorale digitale (su cui il governo sta lavorando) e la carta d’identità che si potrà ritirare negli uffici postali. Per fare questo, annuncia Colao, sarà potenziata “enormemente” la app Io nei prossimi 6-9 mesi per poter archiviare in modo sicuro tutti i propri documenti personali. La patente digitale sul cellulare arriverà dunque a partire dal 2023.

Tra le altre cose Colao ha fatto il punto sui dossier del suo ministero. Tra le altre cose tutti i bandi di connettività sono stati chiusi a meno di un anno dal lancio; sono stati assegnati tutti i fondi all’Agenzia spaziale italiana e all’Agenzia spaziale europea; il 77% dei Comuni italiani ha già chiesto fondi per la trasformazione digitale; i servizi digitali della pubblica amministrazione sono cresciuti di oltre il 200% in 15 mesi, da gennaio 2021 a giugno 2022. Nello stesso arco di tempo i numeri delle piattaforme sono più che raddoppiati: Spid è passata da 16 milioni di gennaio 2021 a 31 milioni di giugno 2022; i download dell’app Io (applicazione dei servizi pubblici) da 9,5 milioni a 29,9 milioni e le transazioni di PagoPa da 185 milioni a 528 milioni. Si è poi soffermato su quello che ritiene uno dei “pilastri” del Pnrr per la trasformazione digitale: il fascicolo sanitario elettronico. L’obiettivo in questo caso è di “armonizzare le caratteristiche tra le diverse regioni” e “garantire ovunque la migliore assistenza e cura”.

Per il digitale è importante la formazione, il lavoro e la retribuzione. È per questo che con il Fondo Repubblica digitale vengono stanziati 350 milioni per la formazione digitale dei lavoratori: “Vogliamo erogare i fondi a chi aiuta la gente a trovare lavoro sulla base di risultati o a far migliorare lo stipendio” ha detto Colao “faremo i primi bandi in autunno. Credo ci sarà un tema: retribuire in maniera adeguata chi farà questi lavori”.

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