Con l’aumento di incidenza, Rt e ricoveri l‘Italia torna tutta in rosso scuro con la nuova impennata di Covid dovuta alla diffusione della contagiosissima variante Omicron 5. A certificarlo è l’aggiornamento delle mappe del Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (Ecdc). Nella cartina del contagio in Europa, Italia, Portogallo, Francia e Islanda sono i Paesi interamente colorati di rosso scuro, quindi a rischio elevato. In rosso scuro anche gran parte della Grecia e la Spagna Occidentale. La Germania non è stata inclusa nell’aggiornamento dell’Ecdc in quando i dati dei contagi sono considerati insufficienti. Rispetto alla settimana scorsa tutta l’Italia si presenta a rischio elevato secondo i dati dell’Ecdc, visto che anche Piemonte, Valle d’Aosta e Trentino sono passati dall’arancione al rosso scuro.

Comunque proprio in Portogallo la sesta ondata mostra segni di rallentamento dopo più di un mese in cui la curva dei contagi è tornata a salire preoccupando il governo di Lisbona. Secondo l’ultimo rapporto di monitoraggio nazionale, l’epidemia “mantiene un’incidenza molto alta, anche se con un andamento decrescente“. Sebbene la mortalità sia in calo, il Portogallo rimane il Paese con il maggior numero di decessi giornalieri per milione di abitanti nell’Unione europea, secondo la piattaforma Our World in Data dell’Università di Oxford: la mortalità specifica per Covid-19 (48,6 morti in 14 giorni per 1 milione di abitanti) mostra una possibile inversione di tendenza al ribasso. La mortalità per tutte le cause è superiore al previsto per il periodo dell’anno, indicando un eccesso in parte associato alla mortalità specifica per Covid-19.

A giugno il numero di decessi giornalieri per Covid-19 in Portogallo è tornato a salire ai livelli registrati a febbraio, quando il Paese stava ancora affrontando gli effetti della diffusione della variante Omicron. Per quanto riguarda il numero di nuovi casi giornalieri negli ultimi 7 giorni, secondo la piattaforma, il Portogallo ha il quarto risultato più alto dietro Lituania, Francia e Grecia. Fino al 24 giugno scorso era al primo posto per numero di casi. L’aumento del numero di contagi degli ultimi due mesi ha messo sotto pressione ospedali e centri sanitari per l’aumento dei tassi di occupazione. Secondo l’ultimo report tuttavia il numero di ricoverati in terapia intensiva è già in calo: i pazienti in queste unità corrispondono adesso al 33,3% dei 255 posti letto occupati in terapia intensiva, numero stabilito come valore critico. Nel precedente rapporto l’occupazione era del 38,4%. L’aumento del ciclo dei contagi nel Paese è iniziato a fine aprile, quando è terminato l’uso obbligatorio della mascherina nella maggior parte delle situazioni, anche al chiuso.

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