Finestre che restano sbarrate per evitare che la puzza entri in casa e una strada percorribile alle auto soltanto invadendo il marciapiede. In via delle Calcare, nel cuore del quartiere popolare San Cristoforo, a Catania, i cumuli di spazzatura raggiungono i tre metri d’altezza. Una vera e propria montagna che sfiora i balconi ai piani bassi delle case. “Non raccolgono da dieci giorni e ci sono topi grandi come conigli” racconta una residente. Poco distante, in via del Principe, c’è talmente tanta spazzatura da non rendere più percorribile via Toledo nemmeno a piedi. Un muro di sacchetti, scarti edili e materassi come cartolina della situazione che vive il capoluogo etneo, ormai da giorni sommerso dai rifiuti.

I nodi al pettine di Regione e Comune sono più d’uno. C’è la discarica di Lentini satura e periodicamente costretta a chiudere i cancelli lasciando gli autocompattatori in fila ma anche il via alla raccolta differenziata in tre zone della città dato in concomitanza con il cambio appalto. “Sapevamo che sarebbe finita così – spiega il consigliere comunale dei 5 Stelle Graziano Bonaccorsi – L’amministrazione non ci ha risposto in Consiglio ma nessuno ha prescritto a queste persone di rimanere al loro posto. Se non sono capaci è bene che vadano via”. Nel mirino l’assessore all’Ecologia Andrea Barresi e il sindaco facente funzioni Roberto Bonaccorsi, da mesi sostituto del primo cittadino di Fratelli d’Italia Salvo Pogliese, sospeso dalla prefettura dopo l’applicazione della legge Severino. “Da anni chiediamo alle amministrazioni di avviare una differenziata puntuale – aggiunge il segretario di Legambiente Catania Davide Ruffino – Non volevamo arrivare a questo punto”.

Nei prossimi giorni è prevista l’apertura di un tavolo di crisi in prefettura mentre l’unica soluzione al momento sembra quella di spedire quantitativi maggiori di rifiuti fuori Regione. Operazione costosa che con ogni probabilità peserà sulle tasche dei cittadini. Gli stessi che a Catania pagano la tassa sui rifiuti più cara d’Italia. “Non possiamo fare magie. In questa città bisogna costruire un percorso cominciando da zero. Il problema sia di Catania che della Regione è la carenza di impianti. Per il momento siamo impegnati a rimuovere centinaia di cumuli di indifferenziata da terra, ci vorrà del tempo ma la colpa non può essere imputata alla ditta che è subentrata nel lotto Centro soltanto dal 20 giugno”, replica Alfonso Zito, direttore generale del consorzio Gema (con sede nel Salernitano) che si occupa di raccogliere e portare i rifiuti in discarica

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