Volevano partecipare a un evento aperto al pubblico sull’ecologia con Eni, ma sono stati allontanati dalle forze dell’ordine. È successo a otto attivisti, appartenenti a Fridays for Future, Legambiente, Extinction Rebellion e Ultima Generazione, all’Università La Sapienza di Roma. Sono stati fermati all’ingresso di una conferenza per la Giornata nazionale dell’ambiente, nonostante avessero regolari permessi per entrare. Due giovani di XR hanno provato a fare resistenza, sedendosi davanti a una delle porte dell’Ateneo. Sono però “stati caricate di peso su una volante e portate in commissariato”. Un terzo attivista denuncia di essere stato “sbattuto con violenza” contro una macchina “mentre cercava di riprendere” ciò che stava accadendo. “Siamo arrivati con il biglietto, avevamo l’idea di vedere la conferenza e al massimo fare interventi dal pubblico, nient’altro di eccezionale” spiega Francesco Sarti di Extinction Rebellion. Quando hanno allontanato gli attivisti di Ultima generazione, che avevano il foglio di via, l’attivista ha iniziato a riprendere: “Un agente mi ha chiesto cosa stessi facendo. Io ho risposto che stavo riprendendo un fatto di cronaca. Mi ha preso per le braccia e mi ha sbattuto su un’automobile, cercando di allontanarmi con la forza. Per fortuna l’altra ragazza si è girata e ha ripreso la scena. L’avvocato mi ha detto che non vale la pena far niente, visto che per fortuna non mi sono fatto male”. All’incontro, organizzato dall’Università, ha partecipato l’amministratore delegato di Eni Rewind, Paolo Grossi. “Un’operazione di greenwashing” l’hanno definita gli attivisti in un post su Instagram “che si trasforma in un gesto di repressione, che lede alla libertà di espressione e allo spirito critico che dovrebbero caratterizzare un’università. Fa riflettere che tra i relatori non compaia nessun rappresentante degli studenti – continuano – a dimostrazione di una Sapienza che non prende in considerazione i bisogni di tutti noi”. Sulle pagine dei vari gruppi ambientalisti sono stati diffusi non solo foto e video dell’accaduto, ma anche immagini dei numerosi posti vuoti nell’aula dell’incontro. “Oggi Eni parla come portatore di interesse, ma parlando di futuro i veri portatori di interessi siamo noi. Siamo noi, che pagheremo più di chiunque altro il prezzo di queste politiche scellerate”. Poi concludono: “Che università è questa Sapienza, che al confronto risponde con la repressione? Ma non fermerete le nostre voci. Non avrete la nostra complicità, non avrete il nostro silenzio”.

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