Sulla direttiva europea sul salario minimo “sono particolarmente impegnato a fare in modo che si possa arrivare a un punto di equilibrio tra i diversi Paesi” e a livello nazionale “vedo che, dopo aver posto la questione, si riconosce che il tema fondamentale è quello del lavoro povero e del livello dei salari” e il fatto che si sia “aperta una una discussione è positivo. Mi auguro si possano trovare delle soluzioni condivise a livello normativo”. Così il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, a margine dell’’assemblea annuale del Global committee for the rule of law “Marco Pannella”. Intanto, il ministro ricorda di aver “sottoposto alle parti sociali da diverse settimane una ipotesi che consentirebbe, come tappa intermedia verso una definizione complessiva di una normativa in materia, di utilizzare il trattamento economico complessivo o comunque il trattamento economico contenuto all’interno dei contratti maggiormente rappresentativi come salario minimo”. Questo, rimarca Orlando, “consentirebbe da subito di elevare i salari nei diversi comparti per i lavoratori che oggi stanno al di sotto di quanto previsto nei contratti comparativamente e maggiormente rappresentativi”. Dunque, aggiunge, sarebbe “una risposta che avrebbe un effetto immediato” e senza un impatto “inflattivo fuori controllo”

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