CONEGLIANO – A novembre in piazza avevano manifestato anche i due vescovi di Belluno-Feltre e di Vittorio Veneto, Renato Marangoni e Corrado Pizziol, per difendere l’occupazione di una società strategica della Val Belluna. Adesso è arrivato l’accordo che salva l’azienda e i posti di lavoro. Nella sede di Banca Finint, a Conegliano, in provincia di Treviso, è stato siglato l’accordo definitivo per la cessione dello stabilimento di Borgo Valbelluna dalla Ideal Standard alla società Ceramica Dolomite spa. Dietro c’è una cordata di imprenditori composta da Enrico Marchi con Banca Finint, dal bellunese Leonardo Del Vecchio con la holding di famiglia Delfin, da Luigi Rossi Luciani con la holding Sapa e da Bruno Zago con la società Za-Fin Srl.

La nuova società diventerà operativa l’1 giugno e acquisirà da Ideal Standard il ramo d’azienda che comprende lo stabilimento di Borgo Valbelluna – Trichiana (con gli impianti, gli stampi e le attrezzature) e il brand “Ceramica Dolomite”. L’obiettivo del progetto che vede tra i protagonisti Del Vecchio, primo azionista di Mediobanca e tra gli uomini più ricchi d’Italia, è quello di reindustrializzare il sito produttivo bellunese e di rilanciare sul mercato un marchio storico, ma che era in crisi. “Sono sempre molto felice quando posso contribuire al rilancio di una realtà industriale, in particolare in quella regione, il Veneto, che tanto è stata con me generosa”, ha commentato Del Vecchio.

La struttura societaria vede la presenza di una holding di controllo, C.D. Holding, partecipata in modo paritetico dai quattro soci fondatori (Banca Finint Spa, Delfin Sarl, Luigi Rossi Luciani Sapa e Za-Fin Srl) che è socia di maggioranza al 53,33% della società operativa “Ceramica Dolomite Spa”. E’ imminente la conferma che della compagine sociale della società operativa farà parte, per la restante quota di capitale, Invitalia attraverso il Fondo di Salvaguardia dei livelli occupazionali. L’investimento iniziale ammonta a 15 milioni di euro – di cui 8 milioni provenienti da fondi privati dei quattro soci e 7 milioni provenienti dal Fondo di Salvaguardia dei livelli occupazionali – senza ricorso a strumenti di debito.

In realtà l’accordo era stato raggiunto alcune settimane fa. Le organizzazioni sindacali e le rappresentanze interne (Rsu) avevano una “grande soddisfazione” per l’intesa che ha consentito il trasferimento di tutti i lavoratori (inizialmente erano circa 500, oggi sono 414) dalla Ideal Standard alla cordata di imprenditori veneti. Il piano è affiancato da prepensionamenti anticipati che ne maturino le condizioni nei prossimi 26 mesi. Allo stesso tempo verranno salvaguardate le competenze delle maestranze.

A spendersi per il raggiungimento di un accordo è stato, in prima persona, il ministro Federico d’Incà (M5s), bellunese. “E’ il coronamento di un percorso intenso e vincente che ha coinvolto istituzioni, azienda, sindacati e territorio con l’intervento di una cordata imprenditoriale solida che darà rilancio allo stabilimento di Trichiana e al Bellunese. Sono molto soddisfatto per il risultato raggiunto perché premia il lavoro svolto in questi anni nei confronti della nostra comunità, dei dipendenti della fabbrica e del settore manifatturiero su cui abbiamo sempre affermato di credere fortemente”. La decisione di abbandonare la produzione era stata assunta dalla precedente proprietà. “In quel momento – ha spiegato D’Incà – ci siamo uniti in un cammino di sinergia istituzionale e imprenditoriale, ascoltando le preoccupazioni dei sindacati e dei dipendenti e tenendo presente quanto lo stabilimento di Trichiana fosse strategico per la ceramica sanitaria. E’ stata una scelta vincente, su cui la cordata di imprenditori ha deciso di investire assieme a Invitalia. Una scommessa che ho sempre ritenuto vincente e che nei mesi passati ho voluto portare avanti, incontrando anche il cavalier Del Vecchio, per comunicargli il valore del progetto e la professionalità dei lavoratori ai nuovi imprenditori interessati”. Soddisfazione è stata espressa anche dal governatore Luca Zaia: “La Regione è sempre stata presente in questo percorso con la sua Unità Crisi Aziendali”.

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