“Il ministro Franceschini ha firmato l’opposizione alla Centrale le Cascinelle in Val di Paglia e il conseguente ricorso alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, stoppando di fatto la realizzazione della Centrale a reimmissione forzata dei fluidi geotermici in area termale, sulla buffer zone dell’area Unesco Val d’Orcia”. Il comunicato del Coordinamento Ecosistema Val d’Orcia, “il gruppo di lavoro di associazioni e cittadini, che lotta per mantenere, promuovere e sviluppare l’ambiente e i valori della Val d’Orcia e dei territori limitrofi”, ha strappato un sorriso a molti. Sindaci e Liste civiche, Gruppi e Partiti, Associazioni e Circoli, Club e Comitati, Parchi e Forum. Tutti al lavoro dal settembre 2019 per sventare la “Realizzazione di un impianto geotermico di tipo binario e potenza pari a 9,999 MW e relative opere connesse nel Comune di Abbadia San Salvatore”, come si legge, nel portale della Regione Toscana, nella Scheda che introduce alla documentazione relativa al procedimento finalizzato al rilascio del provvedimento autorizzativo unico regionale.

La notizia della presa di posizione del ministro Franceschini sembra dare soddisfazione alle esigenze degli oppositori dell’opera. Spaventati dal suo impatto su territori così fragili. Ma pare essere in una qualche contraddizione con le indicazioni del premier Draghi e del ministro della Transizione ecologica Cingolani. Indicazioni sulle politiche energetiche, prima suggerite dal Pnrr, da qualche settimana imposte dalla guerra in Ucraina.

La centrale, quella proposta da Sorgenia Le Cascinelle, l’azienda che da ottobre 2020 è stata acquisita insieme alle altre del Gruppo, da F2i sgr, il principale fondo infrastrutturale italiano, ricade nel Comune di Abbadia San Salvatore, ma interessa a livello di impatti anche il Comune di Radicofani. Una porzione del senese, caratterizzata da un succedersi di alture. Un frammento di paesaggio naturale, che l’antropizzazione ha solo solo modificato, ma ancora non stravolto.

“Il progetto sciagurato di Centrale geotermica Sorgenia alle porte dell’area Patrimonio Unesco Val d’Orcia, a 400 mt dal cartello che indica il Parco Artistico Naturale della Val d’Orcia, è una scelta gravissima che confligge totalmente con il percorso di qualità e di sviluppo sostenibile del nostro territorio della nostra valle”, scriveva su facebook, a novembre 2019, Nicoletta Innocenti, animatrice di Ecosistema val d’Orcia. Per questi motivi il progetto ha avuto parere negativo non solo dall’Ufficio tecnico del comune di Abbadia San Salvatore, ma anche dalla Commissione paesaggistica dell’unione dei comuni e dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto, Arezzo. Che nel parere del dicembre 2020 rileva come “l’area di intervento in località Val di Paglia … è sottoposta a tutela paesaggistica … e che l’area risulta a diretto contatto anche con l’attigua area ricadente nel Comune di Radicofani sottoposta anch’essa a tutela paesaggistica”. Aggiungendo che “l’area di progetto risulta a diretto contatto con il Sito Unesco del Parco della Val d’Orcia, iscritta come paesaggio culturale nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco nell’anno 2004”. Parere che la Soprintendenza ha ribadito ad aprile 2021, proponendo dei correttivi al progetto. Proposta, solo in minima parte seguita.

Tra un parere e l’altro, dopo la sospensiva di 180 giorni dei termini del procedimento richiesta e concessa a febbraio 2020, la società proponente ha depositato in diverse occasioni della documentazione integrativa. Mentre l’iter autorizzativo procedeva, scandito dal succedersi di numerose Conferenze dei servizi, sul territorio c’è stata una mobilitazione, che ha promosso, con il coordinamento di Ecosistema Val d’Orcia, manifestazioni pubbliche, convegni, incontri, oltre a petizioni.

Lo scorso 19 aprile la Regione Toscana con una delibera di Giunta ha dato il via libera al Provvedimento autorizzatorio unico regionale. Nonostante le contrarietà, ricordate anche nel testo dell’atto, la Regione esprime “pronuncia positiva di compatibilità ambientale”. Sembrava il sigillo ad una storia già scritta. Davide che sconfigge inevitabilmente Golia. La presa di posizione di Franceschini, come conferma a ilfattoquotidiano.it l’Ufficio stampa del ministero della Cultura, “rimanda la decisione al Consiglio dei ministri”. Cambiando tutto. Forse.

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