Un uomo chiuso in un portabagagli della sua Mercedes Glk. Al posto del passeggero la sua compagna, una donna di origine marocchina. Entrambi crivellati di colpi così come il capretto trovato, sempre nel bagagliaio, di lato al cadavere di Maurizio Scorza, 57 anni e con diversi precedenti per droga. Il duplice omicidio si è consumato ieri sera nelle campagne di Castrovillari dove qualcuno ha avvertito i carabinieri insospettito per la presenza dell’auto in località “Giammellona”. La Mercedes era ferma, e con i fari accesi, in una strada interpoderale che collega Castrovillari con Cassano.

La zona era isolata e questo fa pensare a un’esecuzione in pieno stile mafioso, forse una vendetta maturata negli ambienti della criminalità organizzata locale. Sul posto sono intervenuti i carabinieri coordinati dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, diretta da Alessandro D’Alessio che ha avviato le indagini per ricostruire la dinamica dell’agguato. I pm hanno avvertito anche la Direzione distrettuale di Catanzaro e non è escluso che, nelle prossime ore, il fascicolo possa finire sulla scrivania del procuratore Nicola Gratteri, competente per i reati di mafia consumati in provincia di Cosenza.

L’ipotesi che si sia trattato di un regolamento di conti è tenuta in considerazione non solo per i precedenti penali della vittima ma è avvalorata anche dal fatto che, nel 2013, Maurizio Scorza sfuggì a un altro agguato mentre stava percorrendo a piedi una strada di Castrovillari. Stando ai primi accertamenti, eseguiti sul luogo del delitto, il cinquantasettenne e la sua compagna sarebbero stati uccisi qualche ora prima del rinvenimento dei cadaveri. Sui loro corpi sono stati ritrovati numerosi fori provocati dai colpi di arma da fuoco. Non essendoci testimoni, in questo momento gli investigatori stanno cercando di verificare gli ultimi giorni di vita di Scorza e della donna e se questi abbiano avuto scontri con qualcuno nelle ore precedenti al duplice omicidio. Gli inquirenti hanno iniziato a sentire i familiari e i conoscenti delle vittime per capire se l’agguato possa essere legato al traffico di sostanze stupefacenti o ad altre motivazioni.

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